Carige – A breve un quadro più chiaro sul futuro

Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), azionista di controllo di Carige con l’80% del capitale, intende trovare una soluzione per il destino della banca entro gennaio.

Lo si apprende da Il Sole 24 Ore, che cita ancora una volta, oltre a Bper, un possibile interesse di Crédit Agricole o di un fondo di investimento come Cerberus.

Ad oggi l’unica banca ad avere presentato un’offerta non vincolante resta Bper, che, dopo la bocciatura del FITD alla prima proposta presentata lo scorso 14 dicembre (che prevedeva l’acquisto dell’istituto genovese a un euro a fronte di una ricapitalizzazione da un miliardo da parte del FITD, proposta però ritenuta “non conforme” dallo stesso Fondo), a fine dicembre si è detta disponibile ad effettuare approfondimenti ma nel contesto di un adeguato regime di esclusiva.

Secondo quanto riporta il giornale, il FITD sarebbe disposto a concedere un’esclusiva solo nel caso in cui ci fosse una sola offerta sul tavolo, strutturata e ritenuta adeguata.

Proprio per far uscire allo scoperto altri operatori potenzialmente interessati, Bper a fine anno ha inviato una missiva alla Consob, chiedendo che venga fatta chiarezza sull’esistenza di altre offerte per Carige.

I rumor continuano ad essere rivolti su Crédit Agricole Italia (che ha da poco acquisito Creval e che potrebbe essere interessate a crescere ancora sul mercato italiano), anche se il Ceo Giampiero Maioli ha smentito tale ipotesi. “È un dossier che conosco poco e non sono in grado di dare indicazioni. Non abbiamo altri dossier”, aveva affermato il manager nei giorni scorsi.

Rimane poi da capire se voglia entrare nella partita un fondo di investimento, come Cerberus, che operatori di mercato indicano come player attivo sul dossier.

I possibili offerenti hanno ora un quadro più chiaro della situazione di Carige, dopo che nelle scorse settimane il Tribunale di Genova ha respinto la causa per risarcimento danni da 480 milioni presentata da Malacalza Investimenti, ex azionista di riferimento di Carige.

Inoltre, nei giorni scorsi le Camere hanno dato il via libera alla Legge di Bilancio che estende fino al 30 giugno il termine per convertire le Dta in crediti fiscali in caso di aggregazioni. Si tratta di una dote che per Carige ammonta a circa 400 milioni.

La vicenda è osservata da vicino anche dalla BCE, che da tempo chiede un quadro più chiaro sul futuro della banca ligure. Inoltre, la banca ligure, nel caso non trovasse un partner, dovrebbe varare un aumento di capitale da 400 milioni, di cui la gran parte dovrebbe essere sottoscritto dallo stesso FITD.

Non bisogna dimenticare che il fondo, secondo quanto previsto dallo statuto, non può essere a lungo titolare di una quota, ragion per cui dovrà alla fine uscire dal capitale di Carige, il cui iter è partito lo scorso aprile.

Intorno alle 12:10 a Piazza Affari i titoli Carige guadagnano lo 0,7% a 0,77 euro, mentre le azioni Bper segnano un rialzo dello 0,7% a 1,92 euro. L’indice di settore guadagna lo 0,8 per cento.