Mercati – Modesti guadagni nel Vecchio Continente, a Milano bene Iveco e Pirelli

Lievi rialzi per le borse europee mentre i futures di Wall Street preannunciano una partenza ancora incerta. A Piazza Affari il Ftse Mib avanza dello 0,3% in area 28.040 punti, sui massimi dal 2008, sopra la parità come il Dax di Francoforte (+0,7%), il Cac 40 di Parigi (+0,5%) il Ftse 100 di Londra (+0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%).

Poco mossi i derivati su Dow Jones e S&P500 mentre per il Nasdaq si prevede un avvio ancora sottotono dopo le vendite sui tecnologici della seduta precedente, alimentate dalla prospettiva di tassi più alti che potrebbero erodere i profitti delle società tech.

L’azionario ha aperto bene il 2022 ma resta soggetto a volatilità per via dei residui fattori di incertezza, principalmente riconducibili all’evoluzione della pandemia, l’elevata inflazione, i problemi nelle catene di approvvigionamento e la prossima stretta monetaria di molte banche centrali.

A tal proposito, verranno attentamente monitorati i verbali della Fed in uscita questa sera, per eventuali indicazioni sul ritmo di rialzo dei tassi nel 2022. Neel Tushar Kaskari (Fed di Minneapolis) non prevedeva strette fino al 2024 mentre ora ne prevede due entro l’anno, ma cresce la convinzione che l’istituto di Washington possa ritoccare il costo del denaro almeno tre volte a partire da maggio per contrastare le pressioni sui prezzi.

Focus anche sugli interventi di altri esponenti del Fomc e della Bce nei prossimi giorni, oltre al job report statunitense di dicembre, in calendario venerdì. Dall’agenda macroeconomica odierna sono giunti gli indici Pmi servizi e composito dei principali Paesi europei per il mese scorso. In particolare, l’aggregato dell’eurozona ha evidenziato a dicembre un rallentamento della crescita economica ai minimi da nove mesi, complice l’impatto della variante Omicron sull’attività e gli ordini nel settore terziario.

In programma anche il report Adp sull’occupazione negli Stati Uniti, mentre in Italia i prezzi al consumo hanno registrato un aumento tendenziale del 3,9% (4,2% il dato armonizzato).

Sul Forex l’euro/dollaro risale a 1,131 mentre il cambio fra biglietto verde e yen ritraccia leggermente a 115,8 dopo aver toccato ieri i massimi dal 2017. Tra le materie prime scambiano in frazionale ribasso le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,1%) a 79,9 dollari e il Wti (-0,1%) a 76,9 dollari, in attesa dei dati settimanali dell’Energy Information Administration sulle scorte americane.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund è poco mosso a 131 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,22%.

Tornando a Piazza Affari, fra le big cap proseguono gli acquisti su Iveco (+5,1%) dopo il rimbalzo di ieri e la sottoscrizione di un finanziamento sindacato di 1,9 miliardi. Bene anche Pirelli (+3,3%) dopo l’upgrade di JP Morgan da neutral a overweight con target price alzato da 5,6 a 7,5 euro. Denaro su Telecom Italia (+1,9%) dopo l’ok dell’Agcom alle reti di Fibercop, mentre arretrano Enel (-1,1%), Terna (-0,6%) e Cnh (-0,4%), quest’ultima nonostante Fitch Ratings abbia alzato il proprio rating a ‘BBB+’ da ‘BBB-‘.