I maggiori indici europei hanno avviato gli scambi muovendosi senza una direzione univoca con il FTSE MIB in rialzo dello 0,1% in area 27.986 punti. Anche il Dax di Francoforte e il Cac40 di Parigi guadagnano lo 0,1% mentre l’Ibex35 di Madrid e il FTSE 100 di Londra cedono entrambi lo 0,1%.
Il tutto dopo la seduta di ieri a due velocità per Wall Street con il comparto tecnologico penalizzato dall’aumento dei rendimenti obbligazionari (Nasdaq -1,3%). Pesantezza sul comparto Tech vissuta anche in Asia dove l’indice di riferimento settoriale a Hong Kong è sceso sui minimi da maggio 2020, complice in questo caso la riduzione degli investimenti a causa della repressione normativa di Pechino.
Gli operatori sono alla ricerca di una maggiore visibilità sul potenziale ritmo di aumento dei tassi che potrebbe delinearsi dopo la diffusione in serata dei verbali della riunione della Fed del mese scorso e la lettura di dicembre dei Non Farm Payroll di dicembre che saranno comunicati invece venerdì.
Ulteriori spunti macro arriveranno dall’agenda macro odierna. Poco prima dell’avvio delle contrattazioni, l’Ufficio Statistico Nazionale francese (Insee) ha comunicato la fiducia dei consumatori di dicembre, pari a 100 punti (consensus 97 punti), oltre il dato di novembre (98 punti, rivisto da 99 punti). Nelle prossime ore saranno diffusi i PMI servizi e composito finali di dicembre delle principali economie (Francia, Italia, Germania, Eurozona), oltre al dato sull’inflazione in Italia. Nel primo pomeriggio il focus si sposterà sugli Stati Uniti dove uscirà il dato ADP sull’occupazione di dicembre.
Tra le ultime indicazioni sull’argomento rialzo dei tassi, il presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari, ha sostenuto l’idea di effettuare due aumenti dei tassi nel 2022 per contrastare i rischi dettati dall’inflazione. Il mercato sta tuttavia sviluppando la crescente convinzione che la Federal Reserve alzerà i tassi almeno tre volte a partire da maggio per contrastare le pressioni sui prezzi.
Sul Forex l’euro/dollaro sale in area 1,1307 mentre il cambio fra biglietto verde e yen scende a 115,98. Tra le materie prime, quotazioni del greggio salgono leggermente con il Brent (+0,1%) a 80,10 dollari e il Wti (+0,1%) a 77,06 dollari. L’American Petroleum Institute (API) ha diffuso i dati relativi alle scorte settimanali negli Stati Uniti, stimando nella scorsa settimana una riduzione, la sesta consecutiva, dello stock di greggio di circa 6,4 milioni di barili.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 135 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,22%.
A Piazza Affari, bene in avvio Pirelli (+3%), Iveco Group (+2,4%) e Telecom Italia (+2,3%). A due giorni dall’esordio, Iveco Group ha annunciato la sottoscrizione di un finanziamento sindacato di 1,9 miliardi comprendente una linea di credito revolving committed di 1,4 miliardi e un finanziamento di 0,5 miliardi. In coda CNH (-0,4%), nonostante Fitch Ratings ha alzato il proprio rating a ‘BBB’+ da ‘BBB-‘, Banca Generali (-0,5%) ed Enel (-0,8%).