I futures statunitensi lasciano intravedere una partenza in ribasso per Wall Street, reduce da una seduta chiusa senza una direzione precisa con il Nasdaq a -1,3%, lo S&P500 a -0,1% e il Dow Jones a +0,6%.
Il Dow Jones ha toccato ieri il nuovo massimo storico andando a sfiorare la nuova soglia dei 37.000 punti durante la metà della seduta mentre il Nasdaq è scivolato accusando il rialzo dei rendimenti obbligazionari.
L’agenda macro statunitense ha visto la diffusione del dato settimanale MBA al 31 dicembre (riguardante le nuove richieste di ipoteche negli Stati Uniti) in calo del 5,6% e successivamente il dato ADP di dicembre. La stima ADP National Employment Report sul mondo del lavoro negli Usa ha evidenziato la creazione a dicembre di 807mila posti di lavoro, contro attese per un incremento di 410 mila posti di lavoro (dato novembre rivisto a 505 mila unità da 534 mila unità).
Indicazioni che saranno attentamente valutate dagli operatori insieme ai verbali della Fed in uscita questa sera, da cui potrebbero emergere nuovi spunti sul ritmo di rialzo dei tassi nel 2022. Inizia a diffondersi l’idea che l’istituto di Washington possa ritoccare il costo del denaro almeno tre volte a partire da maggio per contrastare le pressioni sui prezzi e anche figure come il Presidente della Fed di Minneapolis, Neel Tushar Kaskari, che non prevedeva strette fino al 2024 ha cambiato idea, ipotizzando due rialzi entro l’anno.
In una seduta che sembra apprestarsi quindi ad aprire in territorio negativo, tra i titoli a muoversi bene e in controtendenza nel premarket, segnaliamo Pfizer (+1,8%) che ha ricevuto un upgrade da neutral a buy da BofA e un rialzo del target price a 70$ (vs 59$).