Mercati – Seduta di vendite per gli eurolistini, Milano chiude a -1,8%

Chiusura in calo per gli eurolistini, all’indomani della diffusione dei verbali della Fed da cui sono emersi toni piuttosto restrittivi, con una Wall Street incerta che ha virato più volte direzione nel corso della seduta. Il FTSE MIB di Milano ha ceduto l’1,8% a 27.655 punti, il Dax ha chiuso con un ribasso dell’1,4%, il Cac 40 dell’1,7% e il FTSE100 dello 0,9%. Fermo sulla parità invece l’Ibex 35.

Oltreoceano, intorno alle ore 18:00, il Dow Jones lascia sul terreno lo 0,2% mentre l’S&P 500 viaggia a +0,2% e il Nasdaq a +0,4%.

Le minute della banca centrale americana hanno evidenziato l’intenzione da parte del Fomc di accelerare la rimozione degli stimoli monetari e il rialzo dei tassi per contrastare le pressioni inflazionistiche. Il costo del denaro, in particolare, dovrebbe subire tre ritocchi nel corso dell’anno, forse già a partire da marzo.

La prospettiva di un minore supporto dalla politica monetaria e di un peggioramento delle condizioni di indebitamento si inserisce in un contesto già appesantito dalla diffusione della variante Omicron, che sta costringendo molti Paesi a introdurre nuove restrizioni per arginare i contagi, rallentando la ripresa economica.

Nei prossimi giorni il focus si concentrerà sugli interventi di alcuni esponenti della Fed e della Bce, oltre che sul job report statunitense di dicembre, in calendario domani, da cui sono attesi 433 mila nuovi impieghi e un tasso di disoccupazione in calo al 4,1%.

L’agenda macro odierna ha visto la pubblicazione dei dati sulle richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione (in aumento a 207 mila vs consensus 195 mila unità), della bilancia commerciale di novembre (deficit di 80,2 miliardi vs consensus deficit 81 miliardi) e dell’indice ISM servizi (62 punti vs 67 punti consensus) negli Usa. In Germania, invece, i prezzi al consumo hanno registrato una variazione annua del 5,3%, sopra le attese.

Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,1305 e il cambio fra biglietto verde e yen scivola a 115,77. Tra le materie prime, accelerano le quotazioni del greggio, con il Brent (+2,2%) a 82,53 dollari e il Wti (+2,7%) a 79,96 dollari, sostenute dalle crescenti tensioni in Kazakistan e dalle carenze in Libia.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a 138 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,27%.

Tornando a Piazza Affari, resistono alle vendite Intesa (+0,6%), Saipem (+0,5%) e Tenaris (+0,0%). In coda Amplifon (-3,3%), Exor (-3,7%) e Moncler (-4,1%).