Carige – Titolo in rally (+7,6%) in attesa della decisione del FITD sulle offerte

Carige in corsa a Piazza Affari dopo che il FITD ha comunicato di avere ricevuto più di un’offerta preliminare e non vincolante e che una possibile risposta potrebbe arrivare lunedì 10 gennaio. Intorno alle 10:25 il titolo segna uno scatto del 7,6% a 0,86 euro, mentre l’indice di settore sale dello 0,6 per cento.

Il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) ha comunicato di aver ricevuto offerte preliminari e non vincolanti, subordinate, tra gli altri, allo svolgimento di attività di verifica e di due diligence e che contemplano la concessione di diritti di esclusiva.

“Tali offerte sono oggetto di un’approfondita attività di valutazione sotto i diversi profili rilevanti, in relazione alla coerenza sia con le previsioni statutarie, che con le esigenze di Carige e dello stesso fondo, in relazione alle finalità e alle caratteristiche dei propri interventi”, sottolinea ancora il comunicato.

“Questa attività istruttoria, condotta con il supporto dei propri advisor finanziari, industriali e legali, è in fase avanzata e sarà completata in tempi ristretti, verosimilmente nella giornata di lunedì in occasione della riunione del Comitato di gestione del fondo”, si legge in una nota.

Oltre a Bper, sarebbero della partita anche il Crédit Agricole (tramite la controllata italiana Crèdit Agricole), che avrebbe impresso un’accelerazione negli ultimi giorni. Anche il fondo di private equity Cerberus avrebbe presentato una proposta, secondo altre indiscrezioni.

Ad oggi l’unica banca ad avere presentato un’offerta non vincolante resta Bper, che, dopo la bocciatura del FITD (lo scorso 16 dicembre) alla prima proposta presentata lo scorso 14 dicembre (che prevedeva l’acquisto dell’istituto genovese a un euro a fronte di una ricapitalizzazione da un miliardo da parte del FITD, proposta però ritenuta “non conforme” dallo stesso Fondo), il 18 dicembre si è detta disponibile ad effettuare approfondimenti ma nel contesto di un adeguato regime di esclusiva.

Ieri Il Messaggero e altri giornali avevano riportato indiscrezione secondo cui Crédit Agricole avrebbe presentato un’offerta di acquisto da un euro al FITD, chiedendo un’iniezione di capitale da circa 700 milioni.

“Con riferimento alle indiscrezioni giornalistiche relative ad offerte che sarebbero state portate all’attenzione del FITD in relazione alla partecipazione detenuta in Carige, il FITD non ritiene opportuno commentare il contenuto di tali indiscrezioni, né rettificare alcune inesatte indicazioni quantitative in esse contenute”, spiega una nota. Quindi è possibile, riporta Il Sole 24 Ore, che la richiesta sia stata più bassa.

Per quanto riguarda il fondo Cerberus, secondo alcuni quotidiani avrebbe recapitato al FITD una proposta non vincolante per rilevare a 1 euro la banca genovese. Il Sole 24 Ore riporta che Cerberus fatto avanti chiedendo inizialmente una ricapitalizzazione vicina a un miliardo, per poi diminuire la richiesta.

Secondo quanto riporta MF, i player interessati potrebbero avere quattro/cinque settimane per portare avanti la due diligence sulle attività della banca genovese per poi presentare le offerte vincolanti tra febbraio e marzo, con l’obiettivo di definire l’operazione entro giugno.

I possibili offerenti hanno ora un quadro più chiaro della situazione di Carige, dopo che nelle scorse settimane il Tribunale di Genova ha respinto la causa per risarcimento danni da 480 milioni presentata da Malacalza Investimenti, ex azionista di riferimento di Carige.

Inoltre, nei giorni scorsi le Camere hanno dato il via libera alla Legge di Bilancio che estende fino al 30 giugno il termine per convertire le Dta in crediti fiscali in caso di aggregazioni. Si tratta di una dote che per Carige ammonta a circa 400 milioni.

La vicenda è osservata da vicino anche dalla BCE, che da tempo chiede un quadro più chiaro sul futuro della banca ligure. Inoltre, la banca ligure, nel caso non trovasse un partner, dovrebbe varare un aumento di capitale da 400 milioni, di cui la gran parte dovrebbe essere sottoscritto dallo stesso FITD.

Non bisogna dimenticare che il fondo, secondo quanto previsto dallo statuto, non può essere a lungo titolare di una quota, ragion per cui dovrà alla fine uscire dal capitale di Carige, il cui iter è partito lo scorso aprile.