Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore energetico e delle utilities:
Seduta prevalentemente negativa per i principali mercati, con Milano a -0,2%. In calo il Dax (-0,8%) e il Cac40 (-0,5%). Oltreoceano, appena sotto la parità Wall Street.
Frenano le quotazioni del greggio con il Brent (-0,4%) a 81,66 dollari e il Wti (-0,7%) a 78,91 dollari, annullando i precedenti guadagni innescati dalle tensioni in Kazakistan e i vincoli sull’offerta.
Shell (+0,3%) ha affermato che perseguirà un riacquisto di azioni da 7 miliardi di dollari in gran parte finanziato dalla vendita della sua attività di scisto negli Stati Uniti, poiché deve affrontare interruzioni del gas naturale liquefatto (GNL) e vendite di carburante più lente a causa del colpo economico di Omicron.
La società inoltre distribuirà i 5,5 miliardi di dollari di proventi rimanenti dalla vendita degli asset Permian sotto forma di riacquisto di azioni proprie.
Exxon Mobil (-0,1%) ha respinto una proposta del sindacato United Steelworkers di porre fine a un blocco di otto mesi di circa 600 lavoratori presso la raffineria dell’azienda a Beaumont, in Texas.
La centrale nucleare di Hunterston B di EDF (-0,6%) in Scozia chiuderà dopo circa 46 anni di attività, ha affermato la società. EDF ha annunciato per la prima volta la chiusura di Hunterston, che era in grado di generare elettricità sufficiente per alimentare circa 1,7 milioni di case, nell’agosto 2020.
Lewis Wind Power, una joint venture paritetica tra EDF Renewables e il gruppo ingegneristico Wood, ha ottenuto il consenso per utilizzare meno turbine ma più alte del più recente modello disponibile sul mercato per il suo progetto eolico Stornoway in Scozia. Lo sviluppatore afferma che l’opzione fornita di utilizzare le ultime turbine eoliche onshore sul mercato è necessaria per generare energia al costo richiesto per competere nei contratti a lungo termine in un’asta governativa che si terrà più avanti nel 2022.
Enagas ha proposto al ministero spagnolo per la transizione ecologica di vendere la piattaforma dell’impianto di stoccaggio del gas marino Castor. La dismissione della piattaforma ridurrebbe in parte i costi di smantellamento della struttura, stimati in circa 200 milioni.