Partenza sottotono per i maggiori indici del Vecchio Continente, prevalentemente in territorio negativo, fatta eccezione per il FTSE MIB di Milano che avanza dello 0,4% a 27.758 punti. Il Dax cede lo 0,4%, l’Ibex35 lo 0,2%, il FTSE 100 lo 0,1% e il Cac40 lo 0,1%.
L’attenzione degli operatori è rivolta oggi verso il job report statunitense di dicembre, da cui sono attesi 433 mila nuovi impieghi e un tasso di disoccupazione in calo al 4,1%. Gli investitori sono alla ricerca di segnali sulla ripresa economica e su un ritorno degli americani alla forza lavoro. La stima ADP (National Employment Report) sugli occupati non agricoli del settore privato (diffusa mercoledì) aveva evidenziato, nel mese di dicembre, un incremento di 807 mila nuovi impieghi, con il dato che aveva superato ampiamente le stime degli analisti (consensus +410 mila posti di lavoro).
I mercati restano ora in attesa anche di ulteriori conferme sulle tempistiche per il prossimo rialzo dei tassi di interesse dopo che i verbali della riunione del FOMC del 14-15 dicembre hanno evidenziato l’ormai chiaro inasprimento della politica monetaria. Il Presidente della Fed di ST.Lous, Bullard, ha indicato marzo come probabile data per il primo incremento del costo del denaro.
Riportando il focus sull’agenda macro odierna, prima dell’apertura, è stata diffusa la lettura di novembre della produzione industriale in Germania (-0,2% m/m vs +1% consensus; -2,4% a/a vs -0,8% consensus) e in Francia (-0,4% m/m vs +0,5% consensus; -0,5% a/a vs +0,6% consensus).
Sul Forex, l’euro/dollaro sale leggermente a 1,1303 e il cambio fra biglietto verde e yen a 115,86. Tra le materie prime, in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+0,7%) a 82,54 dollari e il Wti (+0,7%) a 80,02 dollari, sostenute dalle crescenti tensioni in Kazakistan e dalle carenze in Libia.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a 139 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,29%.
Tornando a Piazza Affari, bene in avvio STM (+3,2%) dopo aver annunciato ricavi netti preliminari per il quarto trimestre al di sopra del range previsto a fine ottobre 2021. I ricavi netti preliminari si sono attestati a 3,56 miliardi di dollari, in aumento dell’11,2% su base sequenziale e 140 punti base al di sopra del valore più alto della forchetta.
Acquisti anche su Banco BPM (+1,3%) e Banca Mediolanum (+1,1%). In coda Campari (-0,9%), Interpump (-0,7%) e Inwit (-0,4%).