Mercati Usa – Previsto avvio in calo appesantito dai tecnologici

I futures sull’azionario Usa scambiano in ribasso, preannunciando una partenza negativa a Wall Street appesantita in particolare dal settore tecnologico in scia alla minaccia dell’elevata inflazione e alla prospettiva di un minor supporto monetario.

Chiusura debole venerdì per i principali indici americani, dopo che il Job Report ha evidenziato un incremento inferiore alle attese dei non farm payroll. Il Nasdaq ha perso l’1% e lo S&P 500 lo 0,4%, mentre il Dow Jones ha terminato invariato.

Lo S&P 500 ha registrato il peggior inizio d’anno dal 2016, con le aspettative di un rialzo dei tassi di interesse più rapido del previsto che hanno aumentato la volatilità del mercato obbligazionario e favorito una rotazione settoriale nell’equity lontano dai titoli high-growth.

L’appuntamento chiave della settimana sarà con il report sull’inflazione Usa in uscita mercoledì per avere maggiori segnali sulla traiettoria della politica monetaria, con i mercati che scontano una prima stretta dei tassi da parte della Fed già a marzo.

Indicazioni in tal senso arriveranno anche dagli interventi di diversi esponenti dell’istituto di Washington in programma nei prossimi giorni, dopo che dalle minute del Fomc pubblicate la scorsa settimana è emersa l’intenzione di accelerare la rimozione degli stimoli.

Gli analisti di Goldman Sachs prevedono che la banca centrale americani ritoccherà il costo del denaro quattro volte nel 2022 e che possa avviare il processo di alleggerimento del proprio bilancio entro luglio.

Allo stesso tempo, la diffusione della variante Omicron a livello mondiale sta ponendo un nuovo test per la ripresa delle attività economiche. In Asia, la Cina ha registrato i primi casi del nuovo ceppo del virus, mentre le autorità di Taiwan e del Vietnam si preparano a intensificare le restrizioni in vista delle festività per il Capodanno Lunare.