Nelle sedute dal 3 al 7 gennaio il Ftse Italia Tecnologia ha chiuso a -0,2% rispetto al -4,5% dell’Euro Stoxx Tecnologia e al +1% del Ftse Mib.
La prima settimana del 2022 si è aperta all’insegna degli acquisti per i mercati, ma le indicazioni restrittive emerse dalle minute della Fed hanno spento l’entusiasmo. La banca centrale americana sembra infatti intenzionata ad accelerare la rimozione degli stimoli monetari e il rialzo dei tassi, con tre interventi nel 2022 probabilmente a partire da marzo.
Venerdì sono stati diffusi i dati americani sul mercato del lavoro, con un numero di nuovi impieghi sotto le attese ma un calo della disoccupazione al 3,9% e un incremento oltre le aspettative dei salari medi orari.
Tornando a Piazza Affari e al comparto tech, Stm termina i cinque giorni a +1,4% spinta dai dati preliminari migliori della guidance sui ricavi netti del quarto trimestre.
In spolvero la tlc Telecom Italia (+4,7%) con il sostegno di Cdp sulla rete unica e l’ok dell’Agcom, a maggioranza all’offerta di Fibercop. Intanto, i sindacati hanno chiesto la nomina di un nuovo Ad e la salvaguardia dell’unità aziendale.
Tra le mid cap, resiste WIIT (+0,4%) dopo un contratto quadriennale da 2 milioni con un Gruppo italiano del Retail. In calo Tinexta (-7,8%) in scia alle indiscrezioni su una fusione con Prelios, nonostante la smentita.
Debole SECO (-4,4%) nonostante un ordine per complessivi 5,8 milioni di dollari da un fornitore basato negli USA, per il quale realizzerà 130.000 touchscreen con consegna entro il 2022.
Fra le aziende a minor capitalizzazione avanza soprattutto Tiscali (+2,3%) in scia al progetto di integrazione con Linkem. La società ha anche emesso in favore di Nice & Green la sesta tranche del prestito obbligazionario convertibile e ha comunicato l’aggiornamento sulla situazione patrimoniale.
Positiva infine Gpi (+1,2%), che ha siglato una lettera d’intenti per l’acquisizione del 75% di Tesi Elettronica E Sistemi Informativi.