Mercati Usa – Seduta di consolidamento

Prosegue l’andamento positivo a Wall Street con gli indici che tentano un ulteriore allungo, ma vengono frenati nel finale da una seduta nervosa influenzata dal dato dell’inflazione nel mese di dicembre e dal brusco calo del dollaro.

L’indice dei prezzi al consumo sale al 7% sull’anno precedente, mettendo a nudo la possibilità che la Federal Reserve intervenga presto e in misura più rilevante sul restringimento della politica monetaria.

Meno ovvio, al contrario, l’indebolimento del biglietto verde il quale avrebbe invece dovuto reagire positivamente, o in maniera neutrale, all’aumento del tasso di inflazione che sembra ormai permanente.

La progressione degli indici è stata di conseguenza incerta con Nasdaq ed S&P500 che hanno guadagnato lo 0,2% e 0,3% ed il Dow Jones lo 0,1%. In controtendenza, invece, il Russell 2000 che cede lo 0,8%.

Tra i titoli principali da segnalare solo il rialzo di Tesla (+4%).

VIX in calo del quattro per cento a quota 17,7.

Giornata tranquilla sul mercato obbligazionario con il rendimento del Tbond che scivola di un punto base terminando la seduta all’1,73%.

Prosegue, viceversa, il momento molto brillante per molte materie prime. Nello specifico, il petrolio guadagna quasi il tre per cento chiudendo poco al di sotto degli 83 dollari al barile. Non si attenua nemmeno il rally del rame (+3%) che prosegue la sua corsa rialzista.

Ancora denaro anche sui due principali metalli preziosi – oro ed argento – che avanzano rispettivamente dell’uno e dell’uno e mezzo per cento, mettendo nel mirino prossime importanti livelli di resistenza tecnica.

Chiudiamo con il dollaro, vero protagonista in negativo della seduta, che scivola fino a 1,145 nei confronti della moneta unica, minimo dallo scorso ottobre.