Nell’ultima seduta il Ftse Mib ha guadagnato lo 0,5% a 27.844 punti, mentre il Ftse Italia Automobili e Componentistica ha registrato il +1,1% rispetto al +1,7% del corrispondente indice settoriale europeo.
Ieri sono stati diffusi i dati statunitensi sui prezzi alla produzione (+0,2% mensile e +9,7% tendenziale a dicembre) e le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione (230 mila, superiori alle 200 mila attese e alle 207 mila della rilevazione precedente).
I prezzi al consumo hanno evidenziato un’accelerazione ai ritmi più rapida da quarant’anni, consolidando le aspettative di 3-4 rialzi dei tassi nel 2022 per contrastare le pressioni inflazionistiche. Ipotesi rafforzate dalle parole di Jerome Powell e di altri esponenti della Fed, che in generale indicano come priorità quella di contrastare l’aumento dei prezzi senza compromettere il recupero dell’economia.
Sempre ieri è stato pubblicato anche il bollettino Bce, da cui è emerso che la ripresa dell’economia è in via di moderazione, ma nel corso di quest’anno dovrebbe tornare a segnare un vigoroso recupero. L’inflazione resterà oltre il 2% per la maggior parte del 2022 ma tenderà a ridursi, con il consiglio direttivo pronto a adeguare tutti gli strumenti a sua disposizione.
A Piazza bene le big del settore, con Iveco (+3,3%) e Stellantis (+3,4%) tra le migliori anche tra le big dell’intero Ftse Mib. A seguire Cnh (+2,2%) e Pirelli (+1,6%). Arretra Ferrari (-1,9%).
In rialzo Piaggio (+1%) tra le mid cap, mentre nel segmento delle small cap bene Immsi (+0,9%).