Il Ftse Italia Banche chiude con un rialzo dello 0,5% e al di sotto dell’analogo indice europeo (+1,1%), sostenendo anche il Ftse Mib (+0,5%).
In Europa (inclusa l’Italia) e nel Mondo il focus è rimasto sull’andamento dei contagi e sulle possibili nuove restrizioni, oltre che sulla prosecuzione della campagna vaccinale. La nuova variante Omicron si diffonde molto più facilmente ma sembra essere meno letale; quindi gli impatti sulla ripresa economica in atto potrebbero essere gestibili.
L’attenzione è tornata anche sulla possibile stretta monetaria prima del previsto da parte della Fed per contrastare le pressioni inflazionistiche.
In questo scenario, con lo spread rimasto in area 130 pb, sul comparto bancario sono prevalsi gli acquisti.
Sul Ftse Mib in luce Bper (+1,8%), concentrata sul deal Carige, e Intesa Sanpaolo (+0,6%), il cui cda il prossimo 3 febbraio approverà il nuovo piano industriale.
Sul Mid Cap frena Mps (-1,2%), che prosegue le interlocuzioni con le autorità in merito al piano industriale 2022-2026. Ok Popolare di Sondrio (+0,2%), reduce dalla trasformazione in Spa nelle scorse settimane.
Sullo Small Cap ritraccia ancora Carige (-0,6%), in attesa che Bper avvii la due diligence e con il prezzo che si è allineato al corrispettivo d’Opa proposto dalla banca modenese. Bene Banca Finnat (+1,5%), concentrata sull’implementazione del piano industriale al 2023.