Generali – Torna ad accendersi l’attenzione sulla governance, rumor sulle prossime mosse di Caltagirone-Del Vecchio

Torna ad accendersi l’attenzione sulla governance di Generali dopo che Francesco Gaetano Caltagirone ha deciso di lasciare tutti gli incarichi ricoperti nella compagnia triestina. Il tutto in vista del rinnovo del cda, all’ordine del giorno dell’assemblea del prossimo 29 aprile.

La decisione di Caltagirone è stata motivata richiamando un quadro nel quale la sua persona sarebbe “palesemente osteggiata, impedita dal dare il proprio contributo critico e ad assicurare un controllo adeguato”, facendo riferimento alle modalità di lavoro del cda e in particolare: alla presentazione e approvazione del piano strategico; alla procedura per la presentazione di una lista da parte del board; alle modalità di applicazione della normativa sulle informazioni privilegiate; all’informativa sui rapporti con i media e con i soci significativi, ancorché titolari di partecipazioni inferiori alle soglie di rilevanza.

Secondo quanto riporta Reuters, Caltagirone e Leonardo Del Vecchio, riuniti insieme alla Fondazione Crt in un patto di sindacato che raggruppa oltre il 16% del capitale, sono pronti a presentare a febbraio un candidato alternativo (le indiscrezioni indicano Diego De Giorgi) all’attuale Group Ceo Philippe Donnet (insieme a una lista alternativa a quella del cda uscente) e un nuovo business plan (quello predisposto dall’attuale vertice era stato presentato al mercato lo scorso 15 dicembre 2021).

Sull’altro versante resta Mediobanca, che ha in capo il 12,82% del capitale di Generali e che ha raggiunto il 17,25% dei diritti di voto dopo avere sottoscritto nei mesi scorsi un contratto di prestito titoli sul 4,43%, favorevole alla conferma di Donnet.

Intorno alle 10:20 a Piazza Affari il titolo lascia sul terreno l’1,2% a 18,50 euro, un andamento sostanzialmente in linea con l’indice di settore (-1%).