La storica società genovese registra a fine giugno 2021 ricavi in crescita del 66% a 3,9 milioni, saliti poi del 66% a 5,7 milioni a fine settembre (+77% sui primi nove mesi 2019 pre-Covid), mentre l’Ebitda si porta a 306mila euro (166mila al 30/6/2020). Numeri che, unitamente alle iniziative fino ad oggi intraprese, consentono ai vertici di guardare al futuro con ottimismo. Abbiamo concluso un anno straordinario – afferma il Ceo Massimo Gismondi – che porterà ad una crescita molto vicina al 40%. Le special sales rappresentano un valore distintivo della nostra offerta, tanto che ormai arrivano a incidere in doppia cifra sul nostro fatturato.
Modello di Business
Gismondi è un’antica gioielleria italiana che opera, sin dal 1754, nella creazione, produzione e commercializzazione di gioielli di altissima gamma a marchio proprio. Il valore aggiunto del prodotto è determinato dall’impiego prevalente di pietre preziose e dall’elevata artigianalità che combina design classico e contemporaneo.
Il brand è distribuito a livello retail in boutique dirette in Italia e Svizzera (Genova, Milano, Portofino e St. Moritz), cui si aggiungono il franchising a Praga e altri 12 negozi multibrand, tra Italia, Usa e Russia. Inoltre, la commercializzazione avviene anche attraverso vendite concluse direttamente da Massimo Gismondi di gioielli tailor made (di cui segue personalmente creazione e produzione) in base alle esigenze dei clienti che lo stesso incontra all’interno delle boutique o nel contesto di fiere ed esposizioni o su loro richiesta (special sales).
Ultimi Avvenimenti
A conferma del positivo trend, le vendite del gruppo nei primi nove mesi 2021 con un aumento del 66% si sono portate a 5,7 milioni (+77% sui primi nove mesi 2019 pre-Covid), spinte dal canale retail e wholesale. A fine settembre è cresciuta l’incidenza sul fatturato dell’area Italia, che attualmente rappresenta il 31% dei ricavi rispetto al 14% dello stesso periodo 2020.
In settembre alla Fiera “The Couture” di Las Vegas ,Gismondi 1754 ha presentato la nuova collezione “Clip” concludendo ordini e vendite di gioielli per 1 milione.
A queste si aggiungono le due vendite speciali realizzate a inizio novembre negli Stati Uniti per complessivi 600mila euro. Infine, tra Natale e fine 2021, il brand genovese ha messo a segno ulteriori “vendite speciali ” in Svizzera, Inghilterra e St.Martin per complessivi 1,16 milioni. Queste “Special Sales” andranno ad incrementare i risultati di fine anno in considerazione che a fine ottobre 2021 aveva già raggiunto il livello di fatturato conseguito nel 2020, pari a 6,5 milioni.
Dal punto di vista operativo, nel primo semestre 2021 la società genovese ha rafforzato ulteriormente l’area commerciale, per l’espansione in nuovi Paesi strategici, siglando un contratto di collaborazione con una agente per il Ghana, la Costa D’avorio e la Nigeria. Inoltre, ha concluso importanti “Special Sales” tra Europa, Usa e Africa per complessivi 715mila euro e vendite speciali da due importanti realizzazioni tailor made per 674mila euro.
Al fine invece di accrescere la riconoscibilità del brand, in maggio ha stretto un accordo con Baglioni Hotels & Resorts. La partnership prevede che Gismondi svolga, in varie forme, il ruolo di “in house jeweller” in tutte le location della catena alberghiera, a partire dall’apertura di un negozio Gismondi 1754 presso il Baglioni Resort Sardegna di San Teodoro.
Conto Economico
Nei primi sei mesi 202 1il volume d’affari del gruppo evidenzia un aumento del 66% 3,9 milioni, in crescita anche rispetto ai dati pre-Covid (+76% rispetto al primo semestre 2019), spinto in particolare dal canale retail e wholesale. Performance conseguite grazie “al ritorno alla piena operatività dei propri negozi, alla vendita cosiddetta “tailor-made” e all’incremento della rete distributiva a livello internazionale soprattutto in Medio Oriente, Albania, Romania, Russia, Montecarlo e Repubblica Ceca, mitigando gli effetti di incertezza derivanti dal contesto economico”.
Più che proporzionale rispetto alle vendite, l’Ebitda si porta a 306mila euro (+85%), con una marginalità all’8% (+80bp).
Spesati ammortamenti, passati da 143mila a 173mila euro, l’Ebit cifra in 133mila euro (23mila al 30/6/20), configurando un Ros al 3,4% (1% a fine giugno 2020).
L’utile netto si attesta a 77mila euro, rispetto ai 272mila euro del primo semestre 2020, in particolare per i volumi di fatturato e la marginalità sulle vendite.
Stato Patrimoniale
Sostanzialmente stabile a fine giugno 2021 il patrimonio netto a 8,9 milioni, mentre aumentano le liquidità nette a 0,7 milioni, dai 0,4 milioni di fine 2020.
Ratio
Nel periodo la posizione finanziaria netta positiva, non rende significativi l’indicatore relativo sia alla capacità di rimborso del debito sia della leva finanziaria.
Il Roe pari al 2,9% nel 2020 (4,1% nel 2019), a fine giugno 2021 risulta pari all’1,7% (dato annualizzato).
Outlook
A conclusione delle “vendite speciali” effettuate tra Natale e fine anno, il Ceo Massimo Gismondi ha affermato “abbiamo concluso un anno straordinario che porterà ad una crescita molto vicina al 40%. Le special sales rappresentano un valore distintivo della nostra offerta tanto che ormai arrivano a incidere in doppia cifra sul nostro fatturato”.
Positive le aspettative di EnVent (Euronext Growth Advisor della società) per il 2021 e il biennio successivo. Gli analisti, sulla base dell’andamento delle vendite del primi dei 6/9 mesi e del rafforzamento ed espansione posto in essere dal management, si attendono per la gestione 2021 ricavi pari a 10,3 milioni ( 6,8 milioni nel 2020), un Ebitda a 1,1 milioni (0,7 milioni nel 2020), e un utile netto pari a 0,5 milioni, rispetto a 0, ,2 milioni della gestione precedente. Per il biennio successivo le proiezioni indicano ricavi pari a 12 milioni e 13,8 milioni, rispettivamente per il 2022 e 2023 e una marginalità al 16,7% e al 20%. La bottom line è stimata al 1,2 milioni nel 2022 per attestarsi a 1,7 milioni a fine periodo previsionale.
Borsa
Le azioni Gismondi 1754 oggi prezzano 3,16 euro e nell’ultimo anno hanno registrato un rialzo del 17,5% sottoperformando tuttavia il FTSE Italia Growth il cui guadagno e stato del 51,1%.
Nel periodo il titolo ha segnato il minimo a 2,4 euro il 5 marzo e il massimo a 3,38 euro il 21 ottobre.
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