Auto (+0,9%) – Spiccano Stellantis (+5,4% w/w), Iveco (+4% w/w) e Pirelli (+3,9% w/w)

Il FTSE Italia Automobili e Componentistica ha registrato il +0,9% w/w rispetto al corrispondente indice settoriale europeo (+1,4% w/w) e al principale indice di Milano (-0,3% w/w).

Nel corso della settimana appena trascorsa, i dati macro e le parole di diversi esponenti della Fed, compreso il presidente Powell, hanno rafforzato le aspettative di tre o quattro rialzi dei tassi nel 2022 per contrastare le pressioni inflazionistiche, con un primo intervento già a marzo.

L’attenzione si sposta ora sui risultati societari, che permetteranno di valutare le performance delle aziende in un contesto sfidante a causa dell’inflazione elevata, le restrizioni per la pandemia e i ritardi nelle forniture.

Sullo sfondo restano le preoccupazione per l’impatto della variante Omicron, che ha comportato una contrazione fra lo 0,5% e l’1% nel Pil della Germania nell’ultimo trimestre, portando l’ufficio federale tedesco a indicare per il 2021 una crescita del 2,7%, in linea con le attese.

Nel frattempo, Christine Lagarde, presidente della Bce, ha ribadito l’impegno incrollabile per garantire la stabilità dei prezzi e ha assicurato che l’inflazione calerà nel corso dell’anno.

Tra le big del settore la migliore della settimana è Stellantis (+5,4% w/w). Poco staccate Iveco (+4% w/w) e Pirelli (+3,9% w/w). In leggero rialzo Cnh (+1,1% w/w).

Per quanto riguarda Iveco, Intesa Sanpaolo ha avviato la copertura sul titolo con rating buy e target price di 16,9 euro (per un potenziale upside del 60% circa rispetto alle attuali quotazioni). Gli esperti sono consapevoli del fatto che ad oggi, alla luce della debole storica performance del business, il mercato non sembra prezzare la piena esecuzione del piano al 2026 o il potenziale di upside legato ad un valore di break-up in caso di M&A, ma allo stesso tempo notano che gli attuali prezzi non scontano neanche i fondamentali al 2022/2023 e o i target di medio termine al 2024.

In precedenza anche Goldman Sachs ed Equita Sim avevano avviato la copertura sul titolo fissando rispettivamente il prezzo obiettivo a 12 euro e 18 euro. Gli analisti della di Equita ritengono che il flowback offra multipli di entrata cheap. Inoltre, sempre per Equita Sim, Iveco Group dispone delle risorse necessarie per rilanciarsi e l’M&A potrebbe essere lo strumento per accelerare.

Inoltre Fitch Ratings ha assegnato a Iveco un rating finale di lungo periodo pari a “BBB-” con outlook stabile.

Cede terreno Ferrari (-5,2% w/w), che nella settimana ha presentato una nuova struttura organizzativa coerente con i propri obiettivi strategici di valorizzare l’esclusività del marchio, arricchire l’eccellenza del prodotto, rimanere fedeli al proprio DNA sportivo e focalizzarsi sulla carbon neutrality entro il 2030.

Tra le mid cap arretra Brembo (-2,8% w/w), poco sotto la parità Piaggio (-0,1% w/w).

Infine tra le small cap spicca Sogefi (+5,1% w/w).