Banco Bpm – Il punto dell’Ad Giuseppe Castagna

“Quando abbiamo deciso di presentare il piano industriale a novembre, abbiamo capito che nonostante i nostri tentativi di dialogo con vari interlocutori, nessuno era ancora pronto. Occorre però ricordare che Banco Bpm ha già alle spalle una fusione e cinque intensi anni di ristrutturazione. In questo periodo la banca è cambiata molto sia come solidità finanziaria, sia come capacità commerciale”.

Lo ha affermato in un’intervista a MF Giuseppe Castagna, Ceo di Banco Bpm, aggiungendo: “Quando si parla di terzo polo, non si parla solo di incrementare le proprie dimensioni ma anche di avere la capacità di far concorrenza sulla qualità dei servizi a due banche fortissime come Intesa Sanpaolo e UniCredit. Sei terzo polo se nel rapporto con la clientela ti presenti come alternativa valida e non solo perché hai aumentato il tuo numero di filiali. Questo è il nostro obiettivo, con o senza aggregazioni”.

“Il piano ha tre pilastri fondamentali. Da un lato c’è la forte spinta sul digitale che vuole essere la prosecuzione delle operatività introdotto con la pandemia. Le operazioni da remoto hanno superato l’80% del totale senza per questo pregiudicare la qualità del servizio. Il secondo pilastro è rappresentato dalle fabbriche prodotto, a partire dalla bancassurance. Internalizzare questi servizi ci darà un beneficio economico importante che stimiamo in 100 milioni all’anno senza alcun assorbimento di capitale; abbiamo già iniziato a lavorare in questa direzione attivando un progetto dedicato.

Per noi insomma è una opportunità straordinaria. Il terzo capitolo è rappresentato dalla vicinanza ai nostri clienti; qui stiamo lavorando alla creazione di 150 presidi dedicati al mondo delle imprese che ci consentiranno di presidiare meglio i territori e di offrire un servizio più completo a questa essenziale tipologia di clienti”, ha poi aggiunto il manager.

In merito all’assetto azionario, l’Ad ha riportato: “Indubbiamente siamo contendibili. Non avere azionisti di riferimento può far sentire più libero il management ma, viceversa in un periodo di trasformazione come quello che stiamo attraversando oggi, ritengo importante avere soci con cui confrontarsi.

Oggi questo è un aspetto in cui la banca può migliorare ringraziando ovviamente gli azionisti che, pur per importi piccoli rispetto al capitale, hanno mantenuto nel tempo le proprie partecipazioni. Sono convinto che oggi Banco Bpm sia in grado di attrarre nuovi investitori con prospettive di una remunerazione significativa del capitale”.