Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore Auto:
Giornata negativa per le borse europee. Il Dax arretra dell’1,1%, mentre il CAC 40 cede l’1%. In rosso anche il Ftse Mib e il Ftse 100, rispettivamente a -0,9% e a -0,6%. In ribasso anche i principali indici di Wall Street, dove il Nasdaq e il Dow Jones arretrano dell’1,6%, mentre lo S&P 500 cede l’1,5%.
ll mercato auto dell’Europa Occidentale chiude il 2021 con un dato negativo. Nell’area, secondo i dati dell’Acea, sono state immatricolate 11.774.885 auto contro 11.958.116 del 2020 (-1,5%). L’ultimo mese dell’anno presenta una flessione del 21,7% con 950.218 immatricolazioni. A dicembre la maggior parte dei mercati della regione europea hanno subito cali a doppia cifra, compresi i quattro principali: Italia (-27,5%), Germania (-26,9%), Spagna (-18,7%) e Francia (-15,1%).
In effetti, gli unici mercati auto dell’UE che si sono espansi il mese scorso sono stati quelli di Bulgaria, Croazia, Lettonia e Slovenia. Complessivamente nel 2021 le vendite di auto nuove nell’UE sono diminuite del 2,4% a 9,7 milioni di unità, nonostante la base di confronto record del 2020. Il calo registrato è stato il risultato della carenza di semiconduttori, che ha avuto un impatto negativo sulla produzione di automobili durante tutto l’anno, ma soprattutto durante la seconda metà del 2021.
L’impatto dei cali pesa sul gruppo Stellantis che nel 2021 ha immatricolato in Europa 2.378.979 auto, l’1,6% in meno del 2020. La quota di mercato è stabile al 20,2%. Il gruppo è secondo in Europa alle spalle di Volkswagen. A dicembre le immatricolazioni di Stellantis sono state 177.734, in flessione del 23,8%, con la quota al 18,7% contro il precedente 19,2%.
Il 2021 è stato segnato in particolare in Europa dalla caduta del settore in Germania, il suo mercato più grande, che ha registrato uno dei ribassi maggiori con un calo del 10,1% in un anno e 2,6 milioni di veicoli venduti. Dopo un 2020 segnato da chiusure di fabbriche e restrizioni sanitarie, il settore automobilistico tedesco ha visto una ripresa sostenuta all’inizio del 2021. Ma il mercato ha presto dovuto affrontare i colli di bottiglia nei mercati globali: la carenza di chip, essenziale per l’assemblaggio delle auto, e i problemi logistici che hanno smorzato le speranze di una ripresa duratura. Anche Belgio, Paesi Bassi e Danimarca mostrano forti cali. La Francia è rimasta stabile (+0,5%) ma al suo livello più basso, con 1,66 milioni di unità vendute nel 2021, ovvero un livello vicino al 1975. La Spagna, che era stato uno dei paesi più colpiti nel 2020, rimane al livello più basso (+1%), mentre l’Italia, duramente colpita anche nel 2020, ha rialzato la testa e registrato nel 2021 una leggera ripresa (+5,5%).
Così, in un mercato piuttosto stabile rispetto al catastrofico 2020, Renault ha visto le sue vendite scendere a meno di 2,7 milioni di veicoli nel mondo nel 2021, cioè 1,2 milioni in meno rispetto al 2018. I suoi concorrenti hanno fatto di meglio. Il leader del mercato europeo, il gruppo Volkswagen, ha visto calare le sue vendite del 2,7%, ma il numero due Stellantis prevede un anno stabile.
Renault è stata anche colpita da problemi di fornitura di componenti elettronici: mezzo milione di automobili non poteva essere prodotto da Renault per mancanza di questi input. Gli ordini del gruppo in Europa sono raddoppiati rispetto al 2020, ed è equivalente a più di tre mesi di vendite. Questi elenchi includono in particolare veicoli ibridi, veicoli commerciali, l’economica Dacia Sandero (la seconda auto più venduta in Europa) e l’elettrica Dacia Spring. Nel 2022, il direttore commerciale del marchio, Fabrice Cambolive, stima che le vendite di Renault rimarranno “stabili rispetto al 2021, anche se si intravede un potenziale di rialzo causato dalla forte domanda”. Renault ha venduto il 30% dei veicoli ibridi ed elettrici in Europa, contro il 17% nel 2020. Il gruppo francese vuole che le sue vendite elettriche rappresentino il 100% entro il 2030.