Mercati Asiatici – Seduta perlopiù in calo per i principali listini, resiste Shanghai (+0,7%)

Seduta perlopiù in calo per i principali listini asiatici (con la sola eccezione di Shanghai), orfani di Wall Street rimasta chiusa per festività.

Il focus resta sul rallentamento della crescita cinese e sulle misure poste in essere dalla banca centrale per sostenerne la ripresa, oltre che sui problemi del settore immobiliare.

Il Pil cinese è salito del 4% su base annua nel quarto trimestre 2021 (+3,6% le attese e +4,9% la rilevazione precedente), registrando il ritmo di espansione più lento dal secondo trimestre 2020, a causa della crisi immobiliare e dei lockdown in alcune città per via dei contagi. Nell’intero 2021, l’economia è cresciuta dell’8,1%, superando l’obiettivo del governo “sopra il 6%” (+2,2% nel 2020).

Per sostenere l’economia in frenata, la banca centrale ha ridotto di 10 punti base i tassi sulla linea di prestito a medio termine a un anno (dal 2,95% al 2,85%) e sui pronti contro termine a sette giorni (dal 2,20% al 2,10%), accentuando le aspettative di un ulteriore allentamento della politica.

Sul fronte immobiliare Country Garden, colosso del mattone cinese, non è riuscita a generare una domanda sufficiente da parte degli investitori per emettere una potenziale obbligazione convertibile da 300 milioni di dollari.

Sullo sfondo restano sotto i riflettori anche l’inasprimento della politica monetaria della Federal Reserve per contrastare l’inflazione elevata e la diffusione della variante Omicron del coronavirus, con la Cina ha annullato la vendita dei biglietti al pubblico per le Olimpiadi invernali di Pechino 2022, consentendo solo agli invitati di seguire le gare e le prove.

Sul fronte monetario, in Giappone la banca centrale ha lasciato invariati i tassi di interesse allo -0,10% (in linea alle attese e alla rilevazione precedente) e quello per i rendimenti obbligazionari a 10 anni intorno allo 0%.

La banca centrale giapponese ha poi modificato la visione dei rischi di inflazione per la prima volta dal 2014, alzando le previsioni per l’esercizio 2022 all’1,1% rispetto alle precedenti previsioni dello 0,9% fatte a ottobre, per effetto dell’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime.

Sul versante macro, l’agenda odierna ha visto la pubblicazione relativa alla produzione industriale giapponese di novembre, salita del 7% su base mensile (+7,2% il consensus e +1,8% la rilevazione precedente).

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta in area 1,1393 e il dollaro yen a 114,90. Tra le materie prime, petrolio in rialzo con il Brent (+1,4%) a 87,69 dollari al barile e il Wti (+1,7%) a 84,75 dollari al barile. Oro a 1.813,95 dollari l’oncia (-0,1%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai e Shenzhen si muovono rispettivamente a +0,7% e -0,5%. Hong Kong a -0,4%.

In Giappone il Nikkei e il Topix segnano rispettivamente -0,3% e -0,5%.