Mercati – Apertura debole per l’Europa, a Milano Ftse Mib a -0,7%

Apertura negativa per le borse europee, dopo i cali di Wall Street e Tokyo in un contesto appesantito dalla prospettiva di una stretta monetaria più rapida del previsto da parte delle banche centrali per contrastare l’elevata inflazione.

A Milano il Ftse Mib cede lo 0,7% in area 27.300 punti. In calo anche il Dax di Francoforte (-0,7%), il Ftse 100 di Londra (-0,2%) e il Cac 40 di Parigi (-0,1%), mentre avanza l’Ibex 35 di Madrid (+0,1%).

L’azionario globale ha avuto un inizio d’anno caratterizzato dalla volatilità, complice la svolta più hawkish della Federal Reserve, le difficoltà causate dalla variante Omicron e i rischi per gli utili societari causati dall’aumento dei costi.

In tale contesto, l’incremento dei rendimenti obbligazionari in scia alle aspettative di un rialzo dei tassi di interesse sta spingendo gli investitori a ripensare le valutazioni di diversi asset, a partire dai titoli tecnologici con il Nasdaq che ieri ha perso il 2,6%.

Lo yield del decennale americano è balzato sui livelli pre-pandemia in area 1,9%, mentre crescono le aspettative che supererà la soglia del 2% tra le speculazioni che la Fed possa decidere per più di un incremento di un quarto di punto percentuale dei tassi a marzo.

Focus, inoltre, sull’entrata nel vivo della stagione delle trimestrali, dopo il crollo di ieri a Wall Street di Goldman Sachs in scia a risultati sotto le attese. In programma oggi i conti di Morgan Stanley, Bank of America e Procter & Gamble.

Intanto sul Forex il cambio euro/dollaro è in lieve rialzo a 1,133 dopo che l’inflazione in Germania è stata confermata al 5,3% a dicembre, il valore più alto dal giugno 1992, mentre il dollaro/yen arretra a 114,4.

Tra le materie prime prosegue la corsa delle quotazioni del greggio con il Brent (+0,6%) a 88 dollari e il Wti (+0,7%) a 85,4 dollari, consolidando i massimi dal 2014 dopo che un oleodotto che collega l’Iraq alla Turchia è stato colpito da un’esplosione, sottraendo forniture strategiche.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund riparte in area 136 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,37%.

Tornando a Piazza Affari, male in particolare Tim (-3%), Prysmian (-2,5%), Amplifon (-2,5%) e Recordati (-2%), mentre resistono alle vendite Tenaris (+0,8%), Buzzi Unicem (+0,7%), Leonardo (+0,5%) e Saipem (+0,5%).