Mercati – Eurolistini in rialzo, Piazza Affari annulla le perdite

Le borse europee migliorano rispetto alla mattinata e Milano passa in positivo, mentre Wall Street ha aperto sopra la parità dopo il dopo il sell-off della seduta precedente.

Il Ftse Mib guadagna lo 0,15% in area 27.520 punti, ancora arretrato rispetto al Cac 40 di Parigi (+0,9%), il Dax di Francoforte (+0,7%), il Ftse 100 di Londra (+0,6%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,6%).

Oltreoceano, lievi rialzi per Dow Jones (+0,1%), S&P500 (+0,5%) e Nasdaq (+0,7%), dopo i conti positivi di Morgan Stanley e Bank of America che risollevano il sentiment all’indomani del crollo di Goldman Sachs.

La stagione delle trimestrali sta entrando nel vivo e gli operatori restano attenti a valutare la tenuta dei conti in un contesto caratterizzato da elevati costi e limitazioni legate alla pandemia.

I risultati societari potrebbero restituire forza al rally dell’azionario, dopo la volatilità delle ultime settimane innescata principalmente dalla prospettiva di una stretta monetaria più rapida del previsto da parte delle banche centrali per contrastare l’elevata inflazione.

Dinamica che ha generato un aumento dei rendimenti obbligazionari e sta spingendo gli investitori a rivalutare diversi asset, penalizzando soprattutto i titoli più cari e con grandi aspettative di crescita come i tecnologici.

Lo yield del decennale americano è balzato sui livelli pre-pandemia in area 1,9%, ma secondo i trader potrebbe anche superare la soglia del 2% entro fine anno, soprattutto se la Fed dovesse operare un rialzo dei tassi superiore al quarto di punto percentuale già a marzo.

Per quanto riguarda i dati macro, l’inflazione in Germania è stata confermata al 5,3% a dicembre, mentre in Gran Bretagna l’indice dei prezzi al consumo è salito inaspettatamente al massimo dal 1992, aumentando la pressione sulla Bank of England per un intervento restrittivo.

In Cina, invece, la banca centrale si è impegnata a utilizzare più strumenti di politica monetaria per aiutare l’economia e alleviare lo stress del settore creditizio afflitto dalla crisi immobiliare.

Sul Forex l’euro/dollaro risale a 1,135 dopo la discesa della vigilia mentre il cambio fra biglietto verde e yen è poco mosso a 114,5.

Tra le materie prime prosegue la corsa delle quotazioni del greggio con il Brent (+1,0%) a 88,4 dollari e il Wti (+1,1%) a 85,9 dollari, sempre sui massimi dal 2014. Ha riaperto, nel frattempo, l’oleodotto che collega l’Iraq alla Turchia, precedentemente colpito da un’esplosione che aveva ridotto le forniture strategiche.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si attesta a 132 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,32% e quello tedesco intorno alla parità, dopo essere passato in positivo per la prima volta dal 2019.

Tornando a Piazza Affari, fra le big cap si distinguono Saipem (+3,9%) e Moncler (+3,8%), sostenuta dalla buona intonazione del lusso dopo i conti di Prada e Richemont. Bene anche Exor (+2%) mentre arretra ancora Telecom Italia (-3,6%), dopo la buona accoglienza del Cda al piano del DG Labriola che riduce le possibilità di buon esito dell’offerta di KKR. In calo anche Recordati (-2,3%) e Prysmian (-1,7%).