Mercati – Rallentano nel finale, Milano termina a -0,4%

Le borse europee chiudono contrastate al termine di una seduta volatile, appesantite nel finale dal dietrofront di Wall Street dopo una partenza positiva.

Il Ftse Mib archivia gli scambi in flessione dello 0,4% a 27.370 punti, arretrato rispetto al Cac 40 di Parigi (+0,5%), il Ftse 100 di Londra (+0,3%), il Dax di Francoforte (+0,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%).

Oltreoceano, hanno invertito la rotta Dow Jones (-0,1%), S&P500 (-0,2%) e Nasdaq (-0,5%), con gli investitori intenti a valutare le trimestrali societarie e le possibilità di una stretta monetaria anticipata da parte delle banche centrali.

Per quanto riguarda i risultati corporate, sono stati diffusi i conti di Morgan Stanley e Bank of America, che hanno parzialmente risollevato il sentiment all’indomani del crollo di Goldman Sachs.

Sullo sfondo, tuttavia, restano le preoccupazioni legate alla prospettiva di un rialzo dei tassi più rapido del previsto da parte della Fed per contrastare le pressioni sui prezzi.

Dinamica che ha generato un aumento dei rendimenti obbligazionari e sta spingendo gli investitori a rivalutare diversi asset, penalizzando soprattutto i titoli più cari e con grandi aspettative di crescita come i tecnologici.

Lo yield del decennale americano è balzato sui livelli pre-pandemia in area 1,85%, ma secondo i trader potrebbe anche superare la soglia del 2% entro fine anno, soprattutto se l’istituto di Washingotn dovesse alzare i tassi di oltre un quarto di punto percentuale già a marzo.

Con riferimento ai dati macro, l’inflazione in Germania è stata confermata al 5,3% a dicembre, mentre in Gran Bretagna l’indice dei prezzi al consumo è salito inaspettatamente al massimo dal 1992, aumentando la pressione sulla Bank of England per un intervento restrittivo.

In Cina, invece, la banca centrale si è impegnata a utilizzare più strumenti di politica monetaria per aiutare l’economia e alleviare lo stress del settore creditizio afflitto dalla crisi immobiliare.

Sul Forex l’euro/dollaro risale a 1,135 dopo la discesa della vigilia mentre il cambio fra biglietto verde e yen scende a 114,2.

Tra le materie prime prosegue la corsa delle quotazioni del greggio con il Brent (+1,5%) a 88,85 dollari e il Wti (+1,5%) a 86,1 dollari, sempre sui massimi dal 2014.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a 135 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,33% e quello tedesco poco sotto la parità, dopo essere passato in positivo per la prima volta dal 2019.

Tornando a Piazza Affari, fra le big cap si distinguono Saipem (+3,7%) e Moncler (+3,2%), sostenuta dalla buona intonazione del lusso dopo i conti di Prada e Richemont. Bene anche Nexi (+2,7%) mentre arretra Stm (-3,1%) in scia ai tecnologici. In calo anche Telecom Italia (-3%), dopo la buona accoglienza del Cda al piano del DG Labriola che riduce le possibilità di buon esito dell’offerta di KKR. Negativa infine Prysmian (-2,3%).