L’IVASS ha acceso un faro sulle ultime vicende che hanno interessato la governance di Generali, a seguito delle dimissioni dal cda da parte di Francesco Gaetano Caltagirone e Romolo Bardin (rappresentante di Leonardo Del Vecchio) e in vista dell’appuntamento chiave del prossimo 29 aprile, quando si terrà l’assemblea chiamata a rinnovare il cda.
Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, l’authority che vigila sul settore assicurativo avrebbe spedito una missiva ai vertici della compagnia triestina per chiedere aggiornamenti in merito agli ultimi avvenimenti, domandando di conoscere il contenuto delle lettere con cui i due consiglieri hanno comunicato l’uscita dal cda.
La decisione di Caltagirone è stata motivata richiamando un quadro nel quale la sua persona sarebbe “palesemente osteggiata, impedita dal dare il proprio contributo critico e ad assicurare un controllo adeguato”, facendo riferimento alle modalità di lavoro del cda e in particolare: alla presentazione e approvazione del piano strategico; alla procedura per la presentazione di una lista da parte del board; alle modalità di applicazione della normativa sulle informazioni privilegiate; all’informativa sui rapporti con i media e con i soci significativi, ancorché titolari di partecipazioni inferiori alle soglie di rilevanza.
Bardin ha motivato le proprie dimissioni “riferendosi alle modalità operative e ad alcune scelte del consiglio e dei comitati a cui partecipa, con particolare riguardo anche al processo di formazione della lista del cda”.
In una nota il cda “ha respinto categoricamente le motivazioni addotte nelle comunicazioni di dimissioni, rimarcandone l’assoluta infondatezza e censurandone il carattere spesso offensivo”.
Secondo quanto riporta MF, Entro la settimana, sarebbe in programma un incontro tra l’IVASS e i rappresentanti di Generali. Si tratterebbe di un vertice già fissato in precedenza ma che pare destinato ad estendersi alle ultime vicende.
Il cda uscente sta lavorando alla sua lista per il rinnovo del board, individuando una trentina di nominativi tra i quali scegliere (entro metà marzo) i candidati da presentare (che gode dell’appoggio di Mediobanca, che ha in capo il 17,3% dei diritti di voto). Sul fronte opposto, Caltagirone e Del Vecchio, riuniti insieme alla Fondazione Crt in un patto di sindacato che raggruppa il 16,1% del capitale, stanno a loro volta lavorando a una lista alternativa.
Intorno alle 09:30 a Piazza Affari il titolo guadagna lo 0,6% a 18,84 euro, un andamento in linea con l’indice di settore (+0,6%).