CrowdFundMe ha superato nel mese di gennaio 2022 la soglia di 70 milioni di raccolta capitali complessiva dall’inizio dell’operatività, nel 2016, ad oggi.
La società ha registrato una crescita che si è rafforzata di anno in anno, passando dai 492.000 euro del 2016 (primo anno di operatività) ai circa 27,5 milioni del 2021, con un Cagr pari a circa il 123,6 per cento.
CrowdFundMe ha visto un aumento della raccolta del 58% sul 2020 (17,3 milioni) e del 175% sul 2019 (10 milioni).
Numeri che indicano come il portale sia diventato un punto di riferimento per il finanziamento di start-up e PMI, che non hanno accesso ad altre risorse (es. credito bancario) o che vogliono usare il Crowdinvesting in maniera complementare alla finanza tradizionale.
Dal punto di vista finanziario, per CrowdFundMe è stato significativo il raggiungimento per la prima volta, durante il primo semestre 2021, di un Ebitda positivo pari a 28 mila euro, contro i -320 mila euro del primo semestre 2020, con un Ebitda Margin pari al 4,95% rispetto al precedente -72 per cento.
Il consolidamento della società si evince anche dagli altri indicatori dell’attività, tra cui il numero di investitori (oltre 10.000 al 31 dicembre 2021), elemento che denota come CrowdFundMe sia riuscita a creare e accrescere una solida base di soggetti, sia retail che professionali, che vogliono investire in economia reale per diversificare il proprio portafoglio.
Tale platea di soggetti presenta delle caratteristiche particolarmente vantaggiose per il Crowdinvesting; l‘investitore medio, infatti, investe circa 2 volte in opportunità offerte da CrowdFundMe. La customer base seriale (ovvero con oltre 2 investimenti effettuati) è particolarmente attiva con addirittura una mediana di 4 investimenti.
Questo a dimostrare come il portale sia fonte di differenziazione del portfolio, all’interno di una strategia di mitigazione del rischio complessivo. Ad oggi, oltre 80 investitori hanno investito più di 100.000 euro sulla piattaforma e 190 hanno fatto più di 10 investimenti ciascuno, dimostrando come il portale si ritenuto affidabile anche per investimenti ricorrenti e con tagli elevati.
Accanto a questa dinamica, va sottolineato che è anche aumentata la propensione al rischio di tutta la clientela di CrowdFundMe, con l’investimento medio che è passato da 1.431 euro nel 2016 a 4.363 euro nel 2021 (+204%); il trend è da ricondurre all’aumento della fiducia degli investitori verso CrowdFundMe, che continua a lanciare progetti di successo grazie al proprio processo di selezione, visionando più di 60 candidature al mese per poi portare online solo l’8% circa. L’obiettivo è individuare emittenti nell’ottica di poter generare valore nel medio-lungo termine.
Nel corso degli anni, la società ha creato una struttura sempre più organizzata ed efficiente, in grado di gestire un numero crescente di round, dai 7 del 2016 ai 46 progetti lanciati nel 2021. Oltre a registrate un incremento dal punto di vista della quantità di campagne, è aumentata anche la raccolta media (passata in cinque anni da 191.319 euro a 727.091 euro).
Un risultato trainato da progetti di successo come Winelivery (+1,7 milioni di euro in tre round), Sealence (+3,3 milioni in due round), CleanBnB (+600.000 euro in due round), Biogenera (+2,8 milioni in un round) e Infinityhub (+2,4 milioni in due round).
CrowdFundMe risulta pertanto un valido strumento di raccolta sia per start-up che hanno bisogno di capitali compresi tra 100.000-200.000 euro, che per PMI che puntano obiettivi economici elevati, anche oltre il milione di euro.
Se nel 2016 la principale campagna in termini di volumi era stata Sharewood con 247.255 euro raccolti da 176 investitori, nel 2021 Global Tech Ventures, holding che investe nelle migliori aziende tech e digital a livello internazionale, ha raccolto oltre 3,7 milioni grazie a 130 investitori.
A partire dalla fondazione di CrowdFundMe, ci sono stati due eventi particolarmente importanti per la storia della società. Ovvero il round di Equity Crowdfunding effettuato dal portale stesso nel 2017, raccogliendo oltre 278.000 euro, e la quotazione nel 2019 su Borsa Italiana. Il collocamento di CrowdFundMe si concluse allora con una capitalizzazione di oltre 13 milioni, ovvero con una rivalutazione di 5,3x rispetto al 2017.
Le risorse raccolte con l’Equity Crowdfunding e l’Ipo, a testimonianza dell’effetto benefico della sinergia tra finanza tradizionale e alternativa, sono state fondamentali per investire nel potenziamento delle risorse umane, in tecnologia e attività di marketing con campagne di portata nazionale.
I capitali sono inoltre stati utilizzati per aprire nuove linee di business, come i minibond, che offrono alla clientela la possibilità di sottoscrivere strumenti obbligazionari oltre a quelli di equity.
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