Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore energetico e delle utilities:
Giornata in pesante rosso per i mercati azionari europei: il Ftse Mib cede il 2,3%, il Dax il 1,6% e il Ftse 100 l’1,5%. A Wall Street, il Nasdaq lascia sul terreno l’1,5%, lo S&P 500 lo 0,9% e il Dow Jones lo 0,3%.
In ribasso le quotazioni del greggio, seppure in rimonta rispetto ai minimi di giornata, rifiatando dopo i guadagni degli scorsi giorni e avviandosi comunque a chiudere la settimana in rialzo e in prossimità dei massimi dal 2014.
I dati Eia diffusi ieri hanno evidenziato un aumento a sorprese delle scorte Usa, il primo dopo sette cali settimanali consecutivi, mentre le riserve di benzina hanno raggiunto i massimi di undici mesi.
I prezzi del greggio hanno guadagnato oltre il 10% quest’anno, in controtendenza rispetto alla debolezza dell’equity e con diverse voci di Wall Street diventate sempre più bullish sull’outlook per quest’anno.
Morgan Stanley si è accodata a Goldman Sachs nel prevedere che le quotazioni raggiungeranno i 100 dollari nei prossimi mesi, mentre Citigroup ha messo in guardia sul rischio che mantenere una view bullish possa essere pericoloso dopo il primo trimestre.
Siemens Gamesa crolla del 12,6% in scia al profit waring lanciato questa mattina. La società ha tagliato la guidance per l’intero anno avvisando dell’impatto sui margini dell’incremento dei costi delle materie prime.
TotalEnergies e Chevron hanno annunciato che si ritireranno dal Myanmar per il peggioramento delle violazioni dei diritti umani dopo il colpo di stato dello scorso anno.