Mercati asiatici – Vendite diffuse sui maggiori indici del Continente

Seduta caratterizzata da vendite diffuse su tutti i principali indici asiatici dopo il rapido declino del sentiment osservato ieri negli Stati Uniti, che ha archiviato le contrattazioni in negativo con un’importante correzione del Nasdaq.

I mercati continuano a risentire delle prospettive di una politica monetaria più restrittiva della FED per reprimere l’inflazione. Preoccupazioni a cui si sono aggiunti, accentuandosi sempre di più, i timori per le tensioni geopolitiche con la Russia: secondo un rapporto, Washington starebbe infatti consentendo agli stati baltici di inviare armi prodotte dagli Stati Uniti in Ucraina.

Il tutto mentre è in corso anche la stagione delle trimestrali che per ora sta fornendo indicazioni più deboli del previsto. Ieri sera Netflix ha diffuso i risultati, mostrando prospettive deludenti in termini di outlook abbonati. Notizia che ha portato il titolo a perdere il 20% in aftermarket.

Le vendite hanno di conseguenza interessato anche la Cina, reduce tuttavia nelle precedenti giornate da un taglio dei tassi di interesse per sostenere la crescita economica debole e la crisi di liquidità nel settore immobiliare.

Sul fronte macro, i prezzi al consumo giapponesi di dicembre hanno evidenziato valori in aumento ma sotto il consensus: il CPI è aumentato infatti dello 0,8% su base annua (+0,6% novembre) contro stime in rialzo dello 0,9%.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta in area 1,1335 e il dollaro yen a 113,84. Tra le materie prime, scende il petrolio con il Brent (-1,1%) a 87,37 dollari al barile e il Wti (-1,4%) a 84,36 dollari al barile. Oro a 1.840,20 dollari l’oncia (-0,1%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai e Shenzhen calano dello 0,8% e 1,1%. Hong Kong a -0,7%.

Vendite anche in Giappone con il Nikkei e il Topix che cedono rispettivamente lo 0,9% e 0,6%.

Il tutto dopo le seguenti chiusure di ieri a Wall Street: Dow Jones (-0,9%), S&P 500 (-1,1%) e Nasdaq (-1,3%).