Banca Popolare di Sondrio sarebbe pronta per valutare le opzioni strategiche dopo la trasformazione in Spa sancita dall’assemblea del 29 dicembre 2021.
Secondo indiscrezioni riportate da MF, la banca avrebbe scelto la società di consulenza Wepartner per farsi affiancare nella valutazioni di opzioni strategiche.”
Anche nel futuro faremo il nostro dovere per esplorare tutte le opportunità che il mercato offre, che non devono essere per forza M&A o l’accorpamento con altre banche”, aveva affermato lo scorso 29 dicembre il consigliere delegato e direttore generale Mario Pedranzini, nella conferenza stampa seguita a suddetta assemblea.
“Interlocutori al momento non ne abbiamo avuti e non ne abbiamo e tanto meno interlocutori privilegiati. Staremo a vedere cosa succede”, aveva aggiunto il presidente Francesco Venosta.
“Abbiamo asset immateriali che hanno lo stesso valore per un interlocutore serio e intelligente, rispetto agli asset materiali. L’aspirazione è che i nostri territori di riferimento mantengano lo stesso livello di attenzione e di servizio che hanno avuto fino ad ora”, aveva poi fatto presente il presidente.
Ad oggi di fatto, la banca valtellinese è una public company ad azionariato diffuso dopo la trasformazione in Spa.
Secondo quanto riferisce il quotidiano, oltre ad Unipol (primo azionista con il 9% del capitale), quote importanti sono detenute da Dimensional Fund, da BlackRock, dal fondo sovrano norvegese Norges Bank e da Credit Agricole Asset Management, oltre che da un gruppo di intermediari italiani che include Intesa Sanpaolo, Generali e Banca Sella.
A seguito della trasformazione in Spa, la banca è al centro delle attenzioni del mercato in potenziale ottica M&A, venendo accostata a Bper (al momento concentrata sul deal Carige) per la possibile nascita di un terzo polo bancario.
Prima della trasformazione in Spa della banca valtellinese, Carlo Cimbri, Ceo di Unipol (anche primo azionista di Bper con il 18,9% del capitale), intorno a metà dicembre aveva affermato: “Il management ragionerà su quali alternative poter proporre ai suoi azionisti. La prima è restare come sono e noi saremmo felici di accompagnarli in questo percorso ma se dovessero cercare strade diverse, penso che Bper per continuità culturale e per le tante società prodotto che sono in comune sia uno degli interlocutori”.
“Il destino della Popolare Sondrio è nelle mani della stessa popolare e noi vorremo continuare a essere un suo partner qualsiasi sia il destino che Sondrio deciderà di intraprendere”, aveva aggiunto Cimbri.
Intorno alle 10:40 a Piazza Affari il titolo cede lo 0,3% a 3,76 euro, una performance sostanzialmente in linea con l’indice di settore (-0,4%).