Mercati – Prosegue il sell-off, Milano a -3,2%

Le borse europee sprofondano ulteriormente in scia all’avvio in rosso di Wall Street, in un clima appesantito dalla prospettiva di minori stimoli monetari e dall’escalation di tensioni fra Russia e Ucraina.

Il Ftse Mib di Milano cede il 3,2% in area 26.200 punti, negativo come il Dax di Francoforte (-3%), il Cac 40 di Parigi (-3%), l’Ibex 35 di Madrid (-2,5%) e il Ftse 100 di Londra (-1,8%). Oltreoceano, ribassi in avvio per Dow Jones (-1,3%), S&P500 (-1,5%) e Nasdaq (-1,8%), con i tecnologici maggiormente colpiti dalla rotazione settoriale.

L’attenzione è prevalentemente rivolta alla riunione della Fed in calendario mercoledì, in cui la banca centrale dovrebbe annunciare un aumento dei tassi di interesse a marzo e una riduzione del bilancio entro la fine dell’anno, per contrastare l’inflazione. Secondo Goldman Sachs, la stretta monetaria quest’anno potrebbe essere persino più rapida di quanto attualmente si preveda.

Una prospettiva che ha portato gli investitori a rivalutare l’outlook dell’economia e dei mercati, incrementando la volatilità e portando l’indice Vix ai massimi da circa un anno.

Nel frattempo, prosegue la stagione di trimestrali, che in settimana vedrà i conti di colossi come Apple, Boeing, GE, 3M, Deutsche Bank, Microsoft, Samsung Electronics e Tesla.

Per quanto riguarda l’agenda macroeconomica, si attende giovedì il dato sul Pil statunitense mentre gli indici Pmi dell’eurozona hanno evidenziato un parziale rallentamento della crescita a gennaio, complice la diffusione della variante Omicron.

Sullo sfondo, restano le tensioni geopolitiche per un possibile attacco russo all’Ucraina, che potrebbe portare a sanzioni e ripercussioni anche in Europa alla luce dell’attuale crisi energetica.

Sul Forex, l’euro/dollaro scende ancora a 1,13 mentre il cambio fra biglietto verde e yen resta in area 113,7. Tra le materie prime scambiano poco mosse le quotazioni del greggio con il Brent (-1,7%) a 85,6 dollari e il Wti (-2,1%) a 83,4 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia oltre 135 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,25%, nel giorno in cui prendono il via le votazioni in Parlamento per la scelta del nuovo presidente della Repubblica.

Tornando a Piazza Affari, le vendite colpiscono tutte le società del Ftse Mib e in particolare Exor (-5%), Cnh (-5,5%) e Stellantis (-5,7%). Limitano i danni le utilities, con Hera a -0,3% seguita da Italgas (-0,8%) e Recordati (-0,8%). Staccano oggi l’acconto sul dividendo Enel e Snam.