Mercati – Si intensificano le vendite in Europa, Piazza Affari la peggiore a -2,3%

Le borse europee peggiorano nel corso della mattinata e i futures di Wall Street passano in territorio negativo, preannunciando una partenza in rosso anche per gli indici americani.

Il Ftse Mib di Milano perde il 2,3% in area 26.440 punti, arretrato rispetto al Cac 40 di Parigi (-1,9%), l’Ibex 35 di Madrid (-1,9%), il Dax di Francoforte (-1,8%) e il Ftse 100 di Londra (-1,3%). Lievi cali per i derivati su Dow Jones e S&P500 mentre il Nasdaq continua a soffrire la rotazione settoriale che colpisce i titoli tecnologici.

L’attenzione è rivolta al meeting della Fed in calendario mercoledì, in cui la banca centrale dovrebbe annunciare un aumento dei tassi di interesse a marzo e una riduzione del bilancio entro la fine dell’anno, per contrastare l’inflazione.

La prospettiva di minori stimoli monetari sta portando gli investitori a rivalutare l’outlook dell’economia e dei mercati. Nel frattempo, prosegue la stagione di trimestrali, che in settimana prevede i conti delle big tech Apple, Tesla, Ibm e Microsoft, dopo il crollo di Netflix e le indicazioni complessivamente contrastanti raccolte finora dalla earning season.

In uscita nei prossimi giorni anche i dati macro sul Pil statunitense, mentre in mattinata sono stati diffusi gli indici Pmi dei principali Paesi europei. L’aggregato dell’eurozona evidenzia un nuovo rallentamento della crescita a gennaio per via della variante Omicron. Anche se i minori ritardi della fornitura hanno favorito il positivo rilancio della produzione manifatturiera, il ripristino delle restrizioni pandemiche ha causato un forte rallentamento dell’espansione terziaria.

Sullo sfondo, restano le tensioni geopolitiche tra Washington e Mosca per un possibile attacco russo all’Ucraina.

Sul Forex, l’euro/dollaro scende ancora a 1,132 mentre il cambio fra biglietto verde e yen resta in area 113,7. Tra le materie prime scambiano poco mosse le quotazioni del greggio con il Brent (-0,2%) a 86,9 dollari e il Wti (-0,3%) a 84,9 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund staziona a 133 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,24%, nel giorno di avvio delle votazioni in Parlamento per la scelta del nuovo presidente della Repubblica.

Tornando a Piazza Affari, le vendite colpiscono pressoché tutte le società più capitalizzate e in particolare Interpump (-4,3%), Exor (-4%) e Stellantis (-4%). Sostanzialmente invariata Italgas (-0,1%), limitano i danni le altre utilities Hera (-0,4%) e Terna (-0,5%). Staccano l’acconto sul dividendo Enel e Snam.