Mercati – Tonfo per Milano (-4%) e gli eurolistini, peggiora anche Wall Street

Chiusura in rosso per le borse europee mentre Wall Street prosegue in calo, in un clima appesantito dalla prospettiva di minori stimoli monetari e dall’escalation di tensioni fra Russia e Ucraina.

Il Ftse Mib di Milano termina in ribasso del 4% a 25.972 punti, negativo come il Cac 40 di Parigi (-4%), il Dax di Francoforte (-3,7%), l’Ibex 35 di Madrid (-3,0%) e il Ftse 100 di Londra (-2,6%). Oltreoceano, accelerano al ribasso Dow Jones (-2,4%), S&P500 (-3,1%) e Nasdaq (-3,8%), con i tecnologici maggiormente colpiti dalla rotazione settoriale.

L’attenzione è prevalentemente rivolta alla riunione della Fed in calendario mercoledì, in cui la banca centrale dovrebbe annunciare un aumento dei tassi di interesse a marzo e una riduzione del bilancio entro la fine dell’anno, per contrastare l’inflazione. Secondo Goldman Sachs, la stretta monetaria quest’anno potrebbe essere persino più rapida di quanto attualmente si preveda.

Una prospettiva che ha portato gli investitori a rivalutare l’outlook dell’economia e dei mercati, incrementando la volatilità e spingendo l’indice Vix a compiere il balzo più ampio da novembre.

Nel frattempo, prosegue la stagione di trimestrali, che fin qui ha fornito indicazioni in chiaroscuro e in settimana vedrà i conti di colossi come Apple, Boeing, GE, 3M, Deutsche Bank, Microsoft, Samsung e Tesla.

Per quanto riguarda l’agenda macroeconomica, si attende giovedì il dato sul Pil statunitense mentre gli indici Pmi dell’eurozona hanno evidenziato un parziale rallentamento della crescita a gennaio, complice la diffusione della variante Omicron. Anche negli Usa rallentano manifatturiero e servizi, mentre l’indice sull’attività nel distretto Fed di Chicago crolla a -0,15 punti.

Sullo sfondo, restano le tensioni geopolitiche per un possibile attacco russo all’Ucraina, che potrebbe portare a sanzioni e ripercussioni anche in Europa alla luce dell’attuale crisi energetica.

Sul Forex, l’euro/dollaro scende a 1,131 mentre il cambio fra biglietto verde e yen si attesta a 113,9. Tra le materie prime accelerano al ribasso le quotazioni del greggio con il Brent (-2,7%) a 85,6 dollari e il Wti (-3%) a 83,4 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a oltre 138 punti base, con il rendimento del decennale italiano all’1,28%, nel giorno in cui hanno preso il via le votazioni in Parlamento per la scelta del nuovo presidente della Repubblica.

Tornando a Piazza Affari, le vendite colpiscono tutte le società del Ftse Mib e in particolare Stellantis (-7,4%), Iveco (-7,1%), Cnh (-6,6%) ed Exor (-6,4%). Limitano i danni le utilities, con Enel e Snam che hanno staccato oggi l’acconto sul dividendo.