Mercati Usa – Apertura ancora in calo, Nasdaq a -1,8%

Partenza ancora negativa a Wall Street dopo le perdite della scorsa settimana, una delle peggiori per l’azionario globale dall’inizio della pandemia, con il focus degli operatori rivolto alla riunione della Federal Reserve dei prossimi giorni.

Dopo pochi minuti di scambi, il Nasdaq lascia sul terreno l’1,8%, lo S&P 500 l’1,4% e il Dow Jones l’1,3%.

Gli investitori guardano al meeting della Fed che si concluderà mercoledì, in cui la banca centrale dovrebbe annunciare un aumento dei tassi di interesse a marzo e una riduzione del bilancio entro la fine dell’anno per contrastare le pressioni sui prezzi.

Secondo Goldman Sachs ci sarebbe il rischio di più di quattro aumenti del costo del denaro nel 2022, con la possibilità che il Fomc possa decidere di operare strette monetarie fino a quando il quadro dell’inflazione non si normalizzerà.

La prospettiva di minori stimoli monetari sta portando gli investitori a rivalutare l’outlook dell’economia e dei mercati. Nel frattempo, prosegue la stagione di trimestrali, che in settimana vedrà i conti, tra gli altri, delle big tech Apple, Tesla e Microsoft.

Ad appesantire il sentiment dei mercati contribuiscono inoltre le tensioni geopolitiche tra Washington e Mosca per un possibile attacco russo all’Ucraina, con il Dipartimento di Stato Usa che ha ritirato i familiari del personale dell’ambasciata di Kiev.

Il clima di avversione al rischio favorisce un flight to safety verso il comparto obbligazionario, con il rendimento del decennale americano in calo di circa cinque punti base all’1,71% e quello del biennale di circa due punti base allo 0,98%.

Intanto sul Forex il biglietto verde si rafforza nei confronti delle altre valute, con il cambio dollaro/yen stabile a 113,7 e l’euro/dollaro tornato sotto quota 1,13 dopo la stima preliminare in mattinata degli indici Pmi di gennaio dell’Eurozona.

Tra le materie prime, infine, in calo le quotazioni del greggio con il Brent (-1,5%) a 85,7 dollari e il Wti (-1,9%) a 83,6 dollari, dopo aver toccato la scorsa settimana i massimi dal 2014.