Mps – Nuovi rumor sull’iter di privatizzazione

Nuove indiscrezioni sul possibile iter di privatizzazione di Mps, di cui il Tesoro è il primo azionista con il 64,2% del capitale.

Secondo indiscrezioni riportate da MF Dow Jones, il MEF potrebbe prendere in considerazione una possibile operazione che sia di sistema, coinvolgendo diverse banche nella partita, invece di una sola, come fatto con UniCredit nei mesi scorsi.

Secondo quanto riferisce l’agenzia, l’operazione potrebbe coinvolgere un banca pivot di grandi dimensioni (viene citata UniCredit) e istituti dal taglio più contenuto che potrebbero rilevare specifici asset.

Propedeutico a tutto ciò potrebbe essere la messa in sicurezza della banca senese alleggerendola dai potenziali rischi legati e dai crediti problematici (i rumor citano un possibile intervento di AMCO), così come la definizione del possibili esuberi. Non è da escludere un possibile inserimento di Mediocredito Centrale nel dossier. Al momento però si tratta solo di indicrezioni.

Secondo Il Sole 24 Ore e MF, al momento la situazione sarebbe in stand-by in attesa che si sblocchi lo stallo politico legato all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica.

La questione non è ancora entrata nel vivo e non sarebbero stati ancora affrontati i due punti fondamentali: la proroga della presenza pubblica nel capitale della banca senese (l’ipotesi è 18-24 mesi) e l’iter per la successiva uscita e la revisione dei target del piano industriale e gli impegni per risanare l’istituto (i due temi sono strettamente legati).

Il quotidiano aggiunge che attualmente l’unica condizione posta dall’UE è che l’aumento di capitale da 2,5 miliardi (che potrebbe essere rivisto) venga effettuato a condizioni di mercato.