UniCredit avrebbe ricevuto cinque offerte non vincolanti per la propria attività di leasing.
Lo si apprende da Reuters, che già lo scorso ottobre aveva riportato indiscrezioni secondo cui la banca guidata da Andrea Orcel stava considerando una possibile valorizzazione di questo business, avvalendosi della consulenza di Pwc.
Secondo quanto riporta l’agenzia, UniCredit aveva invitato 50 investitori a presentare una manifestazione di interesse. Invito a cui hanno risposto solo in 16 e, poco prima di Natale, sarebbero arrivate suddette offerte non vincolanti su cui UniCredit sarà chiamata ad esprimersi.
Tra gli offerenti ci sarebbero i fondi di private equity Bain e Christofferson Robb & Co, altri due player esteri attivi nel leasing e l’italiana Alba Leasing (nel cui azionariato figurato Banco Bpm e Bper), che però potrebbe avere prima la necessità di reperire le risorse finanziarie che servono.
UniCredit Leasing ha in capo circa 10 miliardi di crediti, di cui circa un miliardo non performing (500 milioni al netto di svalutazioni). Oltre il 65% è riferito al leasing immobiliare e la restante parte a leasing strumentale.
Secondo quanto riferisce Reuters, gli operatori sarebbero interessati soprattutto alla parte del leasing strumentale. Nessuna offerta riguarderebbe l’intero business ma perimetri ben specifici.
L’istituto di piazza Gae Aulenti potrebbe decidere di vendere quindi solo parti del business leasing, considerando anche l’ammontare della perdita che sarà disposta a sopportare.
A dicembre, UniCredit ha stimato un incasso da 700 milioni sulla durata del piano dalle vendite di attività non-core secondo un principio contabile noto come IFRS5.
Intorno alle 09:55 a Piazza Affari il titolo guadagna il 2% a 13,10 euro, mentre l’indice di settore sale dell’1,2 per cento.