Utility – A dicembre 2021 output elettrico +11,4% a/a, trainato da eolico (+41,2%) e fotovoltaico (+23,4%)

A dicembre 2021, secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, la domanda di elettricità in Italia è stata pari a 27,4 miliardi di kWh, in crescita del 5,9% rispetto a dicembre del 2020 e dello 0,8% rispetto a novembre 2021 (valori destagionalizzati e corretti dagli effetti di calendario e temperatura).

A livello territoriale, la variazione di dicembre 2021 è risultata ovunque positiva: +5,2% al Nord, +7,1% al Centro e +6,5% al Sud e nelle isole.

Nel mese in esame la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per il 92% con produzione nazionale e per la quota restante (8%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. Le fonti rinnovabili hanno coperto il 32% del fabbisogno mensile.

In dettaglio, la produzione nazionale netta (25,5 miliardi di kWh) è risultata in aumento dell’11,4% rispetto a dicembre del 2020. In crescita le fonti di produzione eolica (+41,2%), fotovoltaica (+23,4%) e termica (+13,8%). In calo le fonti di produzione idrica (-15,9%) e geotermica (-2,9%).

Per quanto riguarda il saldo import-export, il dato è in flessione del 31,1% per un effetto combinato di un aumento dell’export (+7,3%) e di una diminuzione dell’import (-25,5%). In particolare, il mercato dell’energia ha fatto registrare fenomeni sostenuti di esportazione netta verso la frontiera Nord, raggiungendo picchi di oltre 2.000 MWh, anche per l’elevato tasso di indisponibilità del parco di generazione europeo e, nello specifico, di quello nucleare francese.

Sul fronte del mercato all’ingrosso, il Prezzo unico nazionale (Pun) è stato pari a 281,24 €/MWh a dicembre 2021, in progresso del 420,4% su base annua e del 24,5% su base mensile.

La potenza massima (c.d. punta in potenza) è stata registrata giovedì 9 dicembre ed è risultata pari a 53.878 MW (+3,9% a/a).

Con riguardo invece all’intero 2021, i consumi di energia elettrica sono tornati sostanzialmente ai valori del 2019, recuperando il forte calo fatto registrare nel 2020. Il fabbisogno è stato pari a 318,1 miliardi di kWh, in aumento del 5,6% rispetto al 2020 e in linea (-0,5%) con i livelli pre-Covid del 2019.

Le rinnovabili hanno coperto il 36% della domanda elettrica, anche in questo caso tornando sui volumi del 2019: grazie alle favorevoli condizioni climatiche, che hanno consentito di utilizzare maggiormente gli impianti, la produzione complessiva di eolico e fotovoltaico è stata la più alta di sempre, anche a fronte di un contenuto incremento della potenza installata.

A livello territoriale, lo scorso anno, la variazione è risultata ovunque in crescita: +5,2% al Nord, +6,4% al Centro e 5,9% al Sud e nelle isole.

La domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per l’86,5% con produzione nazionale e per la quota restante (13,5%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. La produzione nazionale netta (278 miliardi di kWh) è risultata in aumento del 2,4% rispetto al 2020. In crescita le fonti di produzione eolica (+10,8%), termica (+3,8%) e fotovoltaica (+2,1%). In calo le fonti di produzione idrica (-5,4%) e geotermica (-2,1%).

Per quanto riguarda il saldo import-export, il dato è in crescita del 33% per un effetto combinato della diminuzione dell’export (-50%) e di un aumento dell’import (+17%), fenomeno che, a partire dall’ultimo trimestre del 2021, ha registrato una inversione di tendenza.

Commento

Nel complesso, i dati sulla produzione di energia elettrica a dicembre 2021 sono positivi per gruppi come Enel, Edison, A2A e Iren, con l’incremento della produzione termoelettrica, fotovoltaica ed eolica che ha compensato il calo dell’output idroelettrico e geotermico.

I dati in esame sono inoltre positivi per realtà come Erg, Falck Renewables e Alerion Clean Power, focalizzate in prevalenza sulla generazione da fonte eolica.