La procura di Milano ha notificato l’atto di chiusura inchiesta sulla semestrale 2018 di Carige con l’ipotesi di reato di aggiotaggio e falso in bilancio a carico anche dell’ex Ad Paolo Fiorentino.
Lo si apprende da Radiocor e MF, ricordando che le indagini riguardavano la presunta mancata comunicazione al mercato della necessità di svalutare gli Npl in capo all’istituto ligure, su cui c’era stata anche un’ispezione della BCE.
Successivamente a suddetta ispezione, eseguita tra aprile e agosto 2018, la banca aveva in seguito recepito rettifiche sui crediti nei conti dei nove mesi del 2018 per oltre 219 milioni, ricorda MF.
In quel periodo i vertici di Carige, con Fabio Innocenzi subentrato a Fiorentino nel ruolo di Ceo, avevano dato il via libera a un aumento di capitale da 400 milioni.
In quel momento era intervenuto per la prima volta nella banca il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), sottoscrivendo un bond subordinato da 320 milioni, da convertire poi nell’ambito dell’aumento.