A Milano il Ftse Mib ha archiviato le contrattazioni in rialzo (+1%) a 26.882 punti. Il Ftse Italia Prodotti e Servizi Industriali ha terminato gli scambi a -0,4%, rispetto al -0,3% del corrispondente indice europeo.
Le borse europee migliorano rispetto alla mattinata malgrado le indicazioni restrittive della Fed e alcuni risultati corporate in chiaroscuro.
Sebbene la banca centrale statunitense abbia rispettato le attese, annunciando per marzo il primo rialzo di tassi e l’avvio della riduzione del bilancio, il presidente ha aperto ad una stretta monetaria più aggressiva per riportare sotto controllo l’inflazione, alimentando l’aspettativa di cinque ritocchi al costo del denaro nel 2022.
La prospettiva di un minor supporto dalla politica monetaria e di persistenti pressioni sui prezzi sta contribuendo a determinare per l’azionario globale la peggior performance mensile dallo scoppio della pandemia, ma dall’altro lato la recente volatilità ha generato anche potenziali opportunità di acquisto a prezzi contenuti.
Per quanto riguarda l’agenda macroeconomica, la prima lettura del Pil annualizzato statunitense del quarto trimestre 2021 ha evidenziato una crescita del 6,9% su base congiunturale, superiore al 5,5% previsto dagli analisti e al +2,3% del trimestre precedente. Le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, invece, si sono attestate a 260 mila unità, contro 265 mila stimate e 290 mila della rilevazione precedente. Da segnalare anche il miglioramento della fiducia dei consumatori tedeschi a febbraio e la crescita delle vendite industriali in Italia a novembre (+2,4% congiunturale e +22,2% annuo).
Restano in primo piano anche le tensioni internazionali, dopo che la Russia ha criticato le proposte di sicurezza di Stati Uniti e NATO volte a disinnescare una crisi in Ucraina, lasciando comunque la porta aperta a ulteriori colloqui.
A Piazza Affari arretrano le big del comparto industriale, con Buzzi Unicem che a fine giornata cede l’1,8% e Interpump l’1,6%.
Tra le mid cap chiude in rialzo Sanlorenzo (+1%).
Infine nel segmento delle mid cap spiccano Prima Industrie (+5%), Sit Group (+3,8%) e Intek Group (+3,7%).