Nelle sedute dal 24 al 28 gennaio il Ftse Italia Prodotti e Servizi Industriali ha registrato il -5,6% w/w rispetto al -4,5% w/w del corrispondente indice europeo e al -1,8% w/w del Ftse Mib.
L’azionario globale si avvia ad archiviare il primo mese del 2022 in rosso, frenato dalla prospettiva di una riduzione degli stimoli monetari da parte della Fed, dall’impatto della pandemia, le pressioni sui prezzi e i problemi nella supply chain, oltre alle indicazioni in chiaroscuro della stagione di trimestrali e il recente inasprimento delle tensioni internazionali.
I toni da “falco” utilizzati dal presidente della banca centrale americana, Jerome Powell, hanno alimentato le attese per cinque incrementi dei tassi nel corso del 2022, rispetto ai tre previsti fino a dicembre, generando una rotazione settoriale che privilegia i titoli value.
Dall’agenda macro sono giunti i dati sotto le attese sul Pil della Germania, che nel quarto trimestre ha registrato una contrazione dello 0,7% rispetto al terzo e un +1,4% su base annua. Da segnalare anche il calo della fiducia di consumatori e imprese in Italia a gennaio. Negli Usa, scende la spesa per consumi a dicembre (-0,7%) mentre i redditi salgono meno delle attese (+0,3%).
Ottava negativa per il comparto industriale, con le big che registrano forti ribassi nella settimana: Buzzi Unicem (-5,1% w/w) e Interpump (-4,6% w/w).
In rosso tutto il segmento delle mid cap, dove si registra il crollo di Carel Industries (-10,9% w/w).
Tra le small cap spicca Tesmec nella settimana (+6,7% w/w).