Mercati – Milano svetta in Europa in avvio, Ftse Mib a +1,6%

Apertura in rialzo per le borse europee nell’ultima seduta del mese di gennaio, con i mercati che continuano a valutare le prossime mosse delle banche centrali e la situazione in Ucraina.

A Milano il Ftse Mib guadagna l’1,6% in area 26.990 punti. Bene anche il Dax di Francoforte (+1%), l’Ibex 35 di Madrid (+0,7%), il Cac 40 di Parigi (+0,6%) e il Ftse 100 di Londra (+0,3%).

Dopo il meeting della Federal Reserve della scorsa settimana, che ha alimentato le aspettative di almeno cinque rialzi dei tassi di interesse quest’anno, nei prossimi giorni il focus dei mercati sarà rivolto sulle riunioni della Bce e della Bank of England.

Secondo le attese, Francoforte dovrebbe assicurare un monitoraggio dell’inflazione senza però modificare la linea di politica monetaria, mentre Londra potrebbe aumentare il costo del denaro.

Sempre sotto i riflettori anche l’evoluzione della crisi tra Russia e Ucraina, mentre oggi il consiglio di sicurezza dell’Onu si riunisce per discutere la situazione dopo l’incremento delle tensioni delle ultime settimane.

Gli investitori, inoltre, continuano a monitorare le indicazioni provenienti dalla stagione delle trimestrali, che nei prossimi giorni vedrà la diffusione dei risultati, tra gli altri, di Alphabet, Amazon, Exxon Mobil, Ford e Meta Platforms.

Sul fronte macro, infine, l’agenda di oggi prevede la lettura preliminare del Pil del quarto trimestre 2021 di Italia ed Eurozona e la stima dell’inflazione in Germania a gennaio.

Intanto sul Forex il cambio euro/dollaro sale a 1,116 e il dollaro/yen a 115,5. Tra le materie prime in rialzo le quotazioni del greggio, con il Brent (+1,1%) a 89,5 dollari e il Wti (+1,2%) a 87,8 dollari.

Sull’obbligazionario, infine, lo spread Btp-Bund scende in area 125 punti base con il rendimento del decennale italiano all’1,22%, dopo che Sergio Mattarella è stato riconfermato presidente della Repubblica.

Tornando a Piazza Affari, bene in avvio in particolare Poste Italiane (+3,6%), Banco BPM (+3,2), Iveco (+2,7%) e Unicredit (+2,7%), mentre arretra Eni (-0,6%). Non fa prezzo Saipem, dopo aver ritirato la guidance e avvisato che il bilancio 2021 si chiuderà con una perdita per oltre un terzo del capitale sociale.