Il Tesoro italiano, primo azionista di Mps con il 64,2% del capitale, starebbe premendo per un cambiamento alla guida della banca, che al momento vede al timone Guido Bastianini, mentre l’istituto si prepara a sondare i mercati per un aumento di capitale.
L’indiscrezione viene riportata da Reuters, secondo cui il Ceo sarebbe stato informato all’inizio di gennaio delle intenzioni del MEF, che avrebbe intensificato le pressioni sul manager per rassegnare le proprie dimissioni dopo l’interruzione dei negoziati con UniCredit. Bastianini starebbe resistendo a suddette pressioni, aggiunge l’agenzia.
L’Italia ha interlocuzioni in corso con l’Antitrust UE su un nuovo piano di ristrutturazione per la banca toscana, con una nuova scadenza sarà oltre il 2023.
Nel frattempo, però, l’istituto senese deve rafforzare il capitale dopo essere emerso come la banca più vulnerabile della zona euro negli stress test bancari della scorsa estate.
Secondo Il Sole 24 Ore e MF nei giorni scorsi, la questione non è ancora entrata nel vivo e non sarebbero stati ancora affrontati i due punti fondamentali: la proroga della presenza pubblica nel capitale della banca senese (l’ipotesi è 18-24 mesi), l’iter per la successiva uscita e la revisione dei target del piano industriale e gli impegni per risanare l’istituto (i temi sono strettamente legati).
Attualmente l’unica condizione posta dall’UE è che l’aumento di capitale da 2,5 miliardi (che potrebbe essere rivisto), che dovrebbe essere finalizzato nel corso del 2022 secondo quanto previsto nel piano industriale al 2026, venga effettuato a condizioni di mercato.
“Siamo in contatto con le autorità italiane. Non abbiamo mai confermato la deadline. Dunque non posso neanche confermare che sia scaduta, né sono stati indicati i tempi delle prossime mosse essendo il dossier market sensitive”, ha affermato nei giorni scorsi il commissario UE per la concorrenza Margrethe Vestager, spiegando come sia importante per la banca “rispettare i suoi impegni con riservatezza”.
Intorno alle 10:00 a Piazza Affari il titolo guadagna l’1,4% a 0,91 euro, mentre l’indice di settore segna un rialzo del 2,4 per cento.