Oil & Gas (+1,9%) – Altra ottava in rialzo per il greggio

Il Ftse Mib ha chiuso le ultime cinque sedute con un calo complessivo dell’1,8% a 26.565 punti, in una settimana condizionata dall’atteggiamento più aggressivo della Federal Reserve nel restringere la politica monetaria a cui si sono aggiunte le tensioni per la crisi in Ucraina.

I toni da “falco” emersi dalla conferenza stampa post meeting del presidente della banca centrale americana, Jerome Powell, hanno alimentato le attese di almeno cinque rialzi dei tassi di interesse quest’anno, dai tre precedentemente previsti, aumentando la volatilità sui mercati.

Ad appesantire il sentiment degli operatori ha contribuito anche l’escalation delle tensioni tra Russia e Occidente per la situazione in Ucraina, oltre alle indicazioni in chiaroscuro provenienti dalla stagione delle trimestrali.

Altra ottava in rialzo per la quotazioni del greggio, la sesta consecutiva, che si mantengono sui massimi da sette anni nonostante il rafforzamento del dollaro in seguito ai toni hawkish assunti dalla Fed.

L’attenzione ora si sposta sul meeting Opec+ in programma il prossimo 2 febbraio, in cui il gruppo è atteso mantenere l’aumento previsto dai target di produzione per il mese di marzo.

Il Ftse Italia Petrolio e Gas Naturale ha segnato un +1,9% w/w, rispetto al +2,3% w/w del corrispondente indice europeo. Tra le big del comparto bene in particolare Tenaris (+4,9% w/w), con gli acquisti che hanno premiato anche Eni (+3,6% w/w). In calo Saipem (-3,1% w/w).

Eni e Point Resources Holding, società di HitecVision, proprietarie rispettivamente del 69,85% e del 30,15% di Vår Energi AS, hanno annunciato l’intenzione di lanciare un’offerta pubblica iniziale di Vår Energi e di richiedere per la società una quotazione alla Oslo Børs.

Nel segmento delle piccole e medie capitalizzazioni in lieve rialzo nella settimana Saras (+0,7% w/w), mentre sono prevalse le vendite su Maire Tecnimont (-2,1% w/w) nonostante la firma di un contratto EPC con Rosneft del valore di 1,1 miliardi.