Servizi Finanziari (-3,7%) – Settimana negativa per Exor (-5,1%)

Il Ftse Italia Servizi Finanziari chiude la settimana con un ribasso del 3,7% e tenendo meglio dell’analogo indice europeo (-4,8%), non beneficiando degli acquisti sul comparto bancario (+1,3%) e facendo peggio del Ftse Mib (-1,8%).

In Europa (inclusa l’Italia) e nel Mondo il focus è rimasto sull’andamento dei contagi e sulla prosecuzione della campagna vaccinale. La nuova variante Omicron si diffonde molto più facilmente ma sembra essere meno letale; quindi gli impatti sulla ripresa economica in atto potrebbero essere gestibili.

L’attenzione resta anche sulla politica monetaria della Fed, con il chairman Jerome Powell che ha confermato un primo rialzo dei tassi di interesse a marzo, aprendo alla possibilità di interventi più frequenti e più ampi di quanto previsto in precedenza per contrastare l’inflazione.

Altri fattori sotto osservazione sono le tensioni Usa-Russia per la questione Ucraina e l’elezione del Presidente della Repubblica in Italia.

L’andamento positivo settore creditizio non ha impattato sui titoli dell’asset management, frenati dai realizzi.

Sul listino principale in rosso Nexi (-6,8%), che con l’incorporazione di SIA ha dato ufficialmente vita a un player europeo dei pagamenti digitali. Male Exor (-5,1%), in linea con l’andamento delle principali partecipate quotate.

Sul Mid Cap vendite su doValue (-2,6%), che ha approvato il piano industriale al 2024, e Banca Ifis (-2,4%), che il prossimo 10 febbraio presenterà il nuovo piano industriale. Prese di profitto su illimity (-3,1%), che si appresta ad adottare il modello monistico e acquistato un portafoglio composto da contenziosi connessi a riserve tecniche da appalti per un face value complessivo di circa 1,8 miliardi, oltre ad avere supportato un’azienda con 8 milioni.

Sullo Small Cap lettera su Banca Intermobiliare (-1,4%), che prosegue il percorso di rilancio previsto nel piano strategico al 2025.