Obbligazioni – Seduta all’insegna delle vendite

Seduta in rialzo per i rendimenti del Vecchio Continente in un clima dove l’attenzione è rivolta principalmente alle prossime mosse delle banche centrali e alla stagione di trimestrali.

Listini europei in territorio positivo con il Ftse Mib che guadagna l’1,3%.

La prospettiva di una stretta monetaria più rapida delle attese da parte della Fed ha frenato l’azionario nel mese di gennaio, determinando la peggior performance mensile dallo scoppio della pandemia nel marzo 2020.

Nelle ultime ore ha preso corpo l’idea di un rialzo dei tassi di interesse pari a 50 punti base nel meeting di marzo, ma alcuni membri del Fomc hanno provato a placare il nervosismo, chiarendo che il costo del denaro verrà alzato secondo un ritmo tale da non danneggiare l’economia.

Sguardo puntato nel contempo sulle questioni geopolitiche con le diplomazie al lavoro per evitare un’escalation delle tensioni in Ucraina.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti gli indici Pmi manifatturieri di gennaio dei principali Paesi europei e degli Stati Uniti. Nell’eurozona il dato, seppur inferiore alla stima preliminare, ha registrato il valore più alto da cinque mesi (58,7 punti) grazie ai continui segnali di miglioramento dei problemi sulla catena di distribuzione. Negli Usa, l’indicatore è salito oltre le attese a 55,5 punti mentre l’ISM manifatturiero ha rallentato a 57,6 punti.

Tornando all’obbligazionario, il Mef ha affidato a BofA Securities Europe, Citibank Europe, HSBC Continental Europe, Société Générale Inv. Banking e UniCredit il mandato per il collocamento sindacato di un nuovo benchmark BTP€i a 10 anni, con scadenza 15 maggio 2033.

Il Tesoro ha precisato che la transazione sarà effettuata nel prossimo futuro, in relazione alle condizioni di mercato e che l’asta BTP€i prevista per il 23 febbraio potrebbe pertanto essere cancellata.

Intanto, il rendimento del Btp decennale sale ai massimi da giugno 2020 all’1,42% (+5 bp) con uno spread a 138 punti (+2 bp).

Oltreoceano, il tasso del T-Bond è in rialzo di 3 bp all’1,81%, mentre sul forex il cambio euro/dollaro risale in area 1,125.