Auto (+2,1%) – Spiccano Stellantis (+2,2%) e Ferrari (+2,1%)

Nell’ultima seduta il Ftse Mib ha guadagnato l’1,5% a 27.224 punti, mentre il Ftse Italia Automobili e Componentistica ha registrato il +2,1% rispetto al +1,4% del corrispondente indice settoriale europeo.

L’attenzione resta focalizzata principalmente sulle prossime mosse delle banche centrali e sulla stagione di trimestrali. La prospettiva di una stretta monetaria più rapida delle attese da parte della Fed ha frenato l’azionario nel mese di gennaio, determinando la peggior performance mensile dallo scoppio della pandemia nel marzo 2020.

Nelle ultime ore ha preso corpo l’idea di un rialzo dei tassi di interesse pari a 50 punti base nel meeting di marzo, ma alcuni membri del Fomc hanno provato a placare il nervosismo, chiarendo che il costo del denaro verrà alzato secondo un ritmo tale da non danneggiare l’economia.

Nel frattempo, dalle trimestrali continuano ad arrivare indicazioni rassicuranti. Oltre l’80% delle società ha riportato conti in linea con le aspettative degli analisti o superiori.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti gli indici Pmi manifatturieri di gennaio dei principali Paesi europei e degli Stati Uniti. Nell’eurozona il dato, seppur inferiore alla stima preliminare, ha registrato il valore più alto da cinque mesi (58,7 punti) grazie ai continui segnali di miglioramento dei problemi sulla catena di distribuzione. Negli Usa, l’indicatore è salito oltre le attese a 55,5 punti mentre l’ISM manifatturiero ha rallentato a 57,6 punti.

Giornata positiva per le big del settore. In evidenza in particolare Stellantis (+2,2%) e Ferrari (+2,1%), in attesa della pubblicazione dei risultati del quarto trimestre. A seguire Cnh (+1,6%), Pirelli (+1,4%) e Iveco (+0,6%).

Pirelli si è aggiudicata anche quest’anno la medaglia d’oro, con la conferma categoria “Gold Class”, nell’ambito del Sustainability Yearbook 2022 pubblicato da S&P Global che ha esaminato il profilo di sostenibilità di oltre 7.500 aziende.

Tra le mid cap in evidenza Brembo (+1,9%), mentre nel segmento delle small cap spicca Pininfarina (+2,1%).