Intesa SP – Titolo ai massimi da 3 anni (+2,6%), cresce l’attesa per il nuovo piano

Intesa Sanpaolo sugli scudi a Piazza Affari, mentre scatta il conto alla rovescia per il nuovo piano d’impresa. Intorno alle 11:45 il titolo segna un rialzo del 2,6% a 2,74 euro, portandosi ai massimi da 3 anni e trainando l’indice di settore (+2,6%).

Il nuovo piano industriale al 2025 sarà approvato dal cda domani 3 febbraio (insieme ai conti 2021) e presentato al mercato il giorno successivo.

Intesa Sanpaolo punta a consolidare la posizione ai vertici del sistema bancario europeo in termini di redditività e solidità.

Nel prossimo piano industriale, “accelereremo sulla riduzione del portafoglio degli Npl per poter diventare una delle migliori banche d’Europa”, aveva affermato nelle scorse settimane alla stampa il Ceo Carlo Messina nel corso del consiglio nazionale del sindacato FABI, spiegando che il tutto “è indispensabile” e per questo “il tema del de-risking sarà una delle componenti importanti del nostro piano”.

“Stiamo lavorando a un risultato netto significativo e sostenibile per l’anno prossimo. Vogliamo partire con questo piano al 2025 senza alcun problema per quanto riguarda il costo del rischio e dei deteriorati. Aumenteremo la redditività e condurremo analisi per combinare redditività sostenibile e aumento del risultato netto”, aveva affermato il manager lo scorso novembre nel corso della conference call sui risultati, spiegando che “l’abilità di Intesa Sanpaolo di gestire i costi rimarrà centrale nella strategia del nuovo piano industriale”.

Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, uno dei pilastri principali del nuovo piano sarà l’investimento sulla digitalizzazione e nel Fintech in tutte le aree di business. “Molti aspetti del fintech dovranno essere considerati nel disegno futuro della nostra banca, un aspetto sul quale dovremo investire molto così come nel digitale, altro fattore abilitante”, aveva spiegato nei mesi scorsi Messina.

Un altro perno del nuovo piano, aggiunge il giornale, sarà la consulenza, probabilmente con un modello fee based, che sarà sviluppato in misura sempre maggiore anche per la Banca dei Territori, anche in una logica di razionalizzazione delle filiali. Ci sarà poi un’ulteriore accelerazione su wealth management, asset management e fronte assicurativo, rafforzando quanto già realizzato negli ultimi anni.