Mercati Usa – Previsto avvio positivo nonostante dati Adp inferiori alle attese

I futures sull’azionario Usa scambiano in rialzo, preannunciando una partenza positiva a Wall Street nonostante i dati Adp inferiori alle attese e con il settore tecnologico sostenuto dai risultati oltre le attese di Alphabet e Advanced Micro Devices.

Chiusura positiva ieri per i principali indici americani, che hanno accelerato nel finale di seduta proseguendo il recupero e mettendo a segno la terza giornata consecutiva di guadagni. Nasdaq e S&P 500 sono saliti dello 0,7% e il Dow Jones dello 0,8%.

Le ultime settimane hanno visto un aumento del nervosismo sui mercati in scia alla svolta restrittiva della Federal Reserve e ai timori per l’impatto sull’economia, causando un inizio di 2022 all’insegna della volatilità.

Le indicazioni positive provenienti dalla stagione delle trimestrali stanno però, per il momento, contribuendo a risollevare il sentiment degli investitori, con oltre l’80% delle società dello S&P 500 che hanno riportato i conti fino ad ora che hanno rispettato o superato le attese.

Nel premarket, Alphabet e Advanced Micro Devices guadagnano rispettivamente il 10% e il 12%, dopo aver diffuso ieri a mercati chiusi risultati migliori delle previsioni. In uscita in serata, invece, la trimestrale di Meta Platforms.

A ciò si aggiungono gli ultimi commenti di alcuni membri della Federal Reserve che hanno suggerito un approccio calibrato nell’alzare i tassi di interesse per combattere l’inflazione, cercando di calmare le preoccupazioni circa l’impatto di una svolta restrittiva sull’economia.

Nessuno dei sei esponenti intervenuti ha caldeggiato l’ipotesi di un rialzo dei tassi di mezzo punto percentuale a marzo (più probabile dunque un ritocco di 25 punti base) e il “falco” James Bullard della Fed di St.Louis ha supportato l’idea di cinque aumenti nel 2022.

Sul fronte macro, in attesa del Job Report ufficiale di venerdì, i dati Adp sull’occupazione nel settore privato Usa hanno evidenziato la perdita di 301 mila posti di lavoro a gennaio, rispetto ai +180 mila previsti dagli analisti e ai 776 mila creati il mese precedente.