Mps – Ancora rumor sulla possibile uscita dell’Ad Bastianini

Continuano a rincorrersi le indiscrezioni relative a un possibile cambio al vertice di Mps con l’uscita dell’Ad Guido Bastianini, al timone della banca da aprile 2020.

Secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, un quadro più chiaro lo si potrebbe avere il prossimo 7 febbraio, quando si riunirà il cda per approvare i conti del 2021. Secondo il giornale non è da escludere, che la spinta per il passo indietro del manager possa avvenire già in quella sede con il ritiro delle deleghe all’Ad.

Secondo quanto riferisce il giornale, a propendere per questa strada sarebbe il Tesoro, azionista di riferimento dell’istituto toscano con il 64,2% del capitale, per dare un segnale di discontinuità in vista del piano di rilancio che dovrà essere definito con l’Unione Europea.

Il giornale (e altre fonti di stampa, tra cui l’Ansa) riporta che MEF avrebbe infatti chiesto a Bastianini di fare un passo indietro, a seguito di un vertice che il manager avrebbe tenuto con Alessandro Rivera, direttore generale del Tesoro.

Secondo rumor riportati da MF, il potenziale sostituto di Bastianini dovrebbe essere una figura che traghetti la banca nella fase di ristrutturazione e rilancio che andrà delineandosi.

Dovrebbe essere un manager di elevato standing con grandi competenze tecniche, gradito alla Commissione Europea oltre che al MEF, dotato di un “basso profilo” e con il temperamento necessario per gestire la transizione che dovrebbe portare poi alla privatizzazione dell’istituto toscano, aggiunge il giornale.

Tra i nomi circolati sui giornali per la possibile sostituzione di Bastianini ci sono Alessandro Vandelli (ex Ad di Bper), Victor Massiah (ex Ceo di Ubi), Luigi Lovaglio (ex Ad di Creval), Marina Natale (Ad di AMCO) e Fabio Gallia (direttore generale di Fincantieri).

Il tutto si intreccia con il lavoro del Tesoro per trovare un accordo con la Commissione UE per la proroga della presenza pubblica nel capitale della banca senese e per stabilire le modalità e le tempistiche per la successiva privatizzazione.

Un punto fermo del processo è l’aumento di capitale da 2,5 miliardi (il cui ammontare potrebbe essere rivisto) che dovrà essere finalizzato nel corso del 2022 a condizioni di mercato.

Un ricambio al vertice, secondo Il Sole 24 Ore, potrebbe essere funzionale alla definizione degli obiettivi da inserire in un eventuale nuovo piano industriale per arrivare all’intesa con l’UE. La questione principale riguarda il target del cost/income ratio, che secondo le stime del piano strategico approvato lo scorso dicembre dovrebbe scendere sotto il 60% dal 2024 (la Dg Comp chiedeva da abbassarlo al 51% già nel 2021).

In merito alla privatizzazione, il Tesoro starebbe valutando di vendere filiali ancora prima di trovare un compratore per l’intera banca, secondo quanto riportato da Bloomberg. L’Ad aveva in precedenza spiegato che, in base al nuovo piano di ristrutturazione, l’istituto deve ridurre il suo perimetro. Secondo il Corriere della Sera, una delle ipotesi che si profilano è la cessione di alcune parti della rete e delle controllate, prima della vendita ad un altro istituto.

Nel frattempo Matteo Salvini, leader della Lega, ha difeso Bastianini e ha chiesto al Tesoro di chiarire se davvero intenda sostituirlo.

Il Ministro dell’Economia, Daniele Franco, il prossimo 15 febbraio terrà un’audizione presso la Commissione d’inchiesta sul sistema bancario.

“Come Commissione posso affermare che sin dal primo insediamento abbiamo acceso un faro sull’operativita’ della banca Monte dei Paschi di Siena per esaminare i profili di criticità emersi nel corso degli ultimi anni nonché per monitorare, soprattutto a seguito dell’intervento dello Stato, il rilancio della stessa banca”, ha affermato il presidente della commissione, Carla Ruocco (M5S), annunciando suddetta audizione.

“La questione Mps, ormai è evidente a tutti, è di fondamentale importanza. Parliamo di soldi dei cittadini, di risparmi di una vita e di un istituto che lo Stato controlla con una quota di maggioranza. Soprattutto per questo occorre far chiarezza. A questo proposito, l’audizione del ministro Daniele Franco, programmata per il prossimo 15 febbraio 2022, avrà a oggetto le strategie pianificate dal ministero per l’adeguata valorizzazione delle varie partecipate di Stato nel settore bancario, tra cui rientrano Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare di Bari, Mediocredito Centrale, Invitalia, Sace e AMCO”, ha aggiunto la Ruocco.

“In quella sede ci sarà occasione per chiarire anche le strategie sulla corporate governance della banca”, ha concluso la Ruocco.

Intorno alle 10:15 il titolo guadagna il 2,2% a 0,94 euro, mentre l’indice di settore segna un rialzo dell’1,5 per cento.