Borse europee perlopiù in ribasso all’indomani della riunione della Bce, mentre i futures di Wall Street viaggiano contrastati prima dei dati americani sul mercato del lavoro di gennaio, con il derivato sul Nasdaq (+0,8%) sostenuto dalla trimestrale di Amazon.
Il Ftse Mib di Milano cede l’1,5% in area 26.690 punti, sottotono come il Dax di Francoforte (-1,2%), l’Ibex 35 di Madrid (-1%) e il Cac 40 di Parigi (-0,6%), mentre il Ftse 100 di Londra resiste sopra la parità (+0,3%).
Nel pre-market statunitense, il colosso fondato da Jeff Bezos guadagna il 12% dopo i risultati oltre le attese e l’aumento del prezzo degli abbonamenti Prime, sostenendo nuovamente il comparto tecnologico dopo la debacle di Meta Platforms.
In Europa gli operatori sono ancora intenti ad assorbire i toni più restrittivi delle attese utilizzati dal presidente della Bce. L’istituto ha lasciato invariati i tassi di interesse, ma Christine Lagarde ha aperto a una possibile stretta monetaria già quest’anno a causa dei rischi posti dall’inflazione. La BoE invece ha alzato il costo del denaro allo 0,5%, come previsto.
Focus di giornata sul job report statunitense, da cui ci si aspettano 125 mila nuovi impieghi e un tasso di disoccupazione stabile al 3,9%, con un aumento annuo dei salari medi orari del 5,2%.
In mattinata sono stati diffusi i dati di dicembre sulle vendite al dettaglio dell’eurozona (-3% mensile e +2% annuo, sotto le attese), oltre agli ordini di fabbrica tedeschi (+2,8% m/m e +5,5% a/a, sopra il consensus) e la lettura deludente sulla produzione industriale francese (-0,2% congiunturale e -0,5% tendenziale).
Sul Forex l’euro/dollaro risale ancora a 1,147, dopo il balzo di ieri innescato dalla Bce, mentre il cambio fra biglietto verde e yen è stabile a 114,9.
Tra le materie prime accelerano le quotazioni del greggio, su nuovi massimi dal 2014 con il Brent (+1,5%) a 92,4 dollari e il Wti (+1,6%) a 91,7 dollari, avviandosi a chiudere la settima settimana consecutiva di guadagni.
Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si amplia a 152 punti base, sui massimi da luglio 2020, con il rendimento del decennale italiano all’1,69%.
Tornando a Piazza Affari, fra le aziende maggiormente capitalizzate si distinguono in particolare Finecobank (+1,9%), Tenaris (+1,5%) ed Eni (+1%) mentre arretrano Poste Italiane (-4,5%), Saipem (-3,9%) e Stellantis (-3,8%).
Invertono la rotta in scia al mercato, dopo un avvio positivo, Enel (-2,2%), che ha diffuso ieri sera i risultati preliminari 2021, e Intesa Sanpaolo (-1,6%), che ha presentato prima dell’apertura conti e nuovo piano strategico.