Credem ha archiviato Il 2021 con un margine di intermediazione pari a 1.336,7 milioni (+11,2% a/a).
Il margine finanziario è salito a 496,3 milioni (+0,7%), mentre quello da servizi è cresciuto a 840,4 milioni (+19,5%); le commissioni nette sono ammontate a 696 milioni (+20,7%). Il contributo dell’attività finanziaria si è fissato a 54 milioni (-0,4%). Il risultato dell’attività assicurativa del ramo vita si è fissato a 65,3 milioni (+19,6%).
Dopo oneri operativi saliti a 782,6 milioni (+10,9%), al cui interno il dato definitivo degli oneri di integrazione relativi alla fusione per incorporazione di Cassa di Risparmio di Cento è risultato pari a 22,5 milioni, il risultato lordo di gestione è ammontato a 554,1 milioni (+11,6%).
L’esercizio si è chiuso con un utile netto di 352,4 milioni (+74,8%; migliore risultato di sempre), dopo avere contabilizzato rettifiche su crediti in calo a 31,5 milioni (-70,4%), dopo l’impatto positivo della contabilizzazione degli effetti della fusione per incorporazione della Cassa di Risparmio di Cento (badwill) pari a 95,6 milioni.
A livello patrimoniale, al fine dicembre 2021 i crediti verso la clientela salgono a 40,2 miliardi (+17% rispetto a fine 2020), mentre la raccolta da clientela cresce a 37,7 miliardi (+14% rispetto al 31 dicembre 2020).
I crediti deteriorati netti al 31 dicembre 2021 sono pari a 378,9 milioni (-10% rispetto a fine 2020), mentre quelli lordi a 819 milioni (-6,5% rispetto al 31 dicembre 2020, grado di copertura al 53,7%).
Sul fronte della solidità patrimoniale, a fine dicembre 2021 il CET1 si fissa al 15,3% (15,6% al 31 dicembre 2020).