Mercati – Milano chiude a -1% con spread in rialzo a 158 bp, Lagarde ribadisce cautela Bce

Piazza Affari termina in coda all’Europa con il Ftse Mib in calo dell’1,0% a 26.328 punti. Poco mosso l’Ibex 35 di Madrid (+0,2%) mentre il Dax di Francoforte (+0,7%), il Cac 40 di Parigi (+0,8%) e il Ftse 100 di Londra (+0,8%) archiviano le contrattazioni con guadagni più ampi.

A Wall Street, il Nasdaq inverte la rotta e cede lo 0,3%, debole come Dow Jones (-0,1%) e S&P500 (-0,2%), con gli operatori sempre intenti a valutare l’outlook della politica monetaria in attesa dei dati sull’inflazione americana in uscita giovedì.

Gli ultimi numeri sul mercato del lavoro hanno rafforzato la prospettiva di almeno cinque rialzi dei tassi nel 2022, ma il report sui prezzi al consumo aiuterà a chiarire il quadro, definendo meglio l’entità delle pressioni inflazionistiche che la Fed intende contrastare.

In Europa, il membro della Bce Klaas Knot ha dichiarato di attendersi un aumento del costo del denaro nel quarto trimestre. Nel pomeriggio è intervenuta Christine Lagarde, ribadendo che ogni aggiustamento di politica monetaria verrà effettuato gradualmente e non ci saranno aumenti dei tassi prima della fine degli acquisti netti di asset. Il numero uno dell’Eurotower ha aggiunto che dovranno essere soddisfatte tre condizioni per assicurarsi che un aumento del costo del denaro non sia prematuro.

Dall’agenda macroeconomica sono giunti i dati sul settore terziario cinese, nuovamente in rallentamento a gennaio a causa della pandemia, e quelli sulla produzione industriale in Germania (inaspettatamente in calo dello 0,3% mensile a dicembre).

Sullo sfondo restano le tensioni geopolitiche, dopo il dialogo tra il presidente americano Joe Biden e il suo omologo francese Emmanuel Macron per rispondere al rafforzamento militare russo sui confini ucraini, sebbene Mosca neghi di pianificare un attacco.

Sul Forex, l’euro/dollaro si stabilizza a 1,144 e il cambio tra biglietto verde e yen rimane poco sopra quota 115. Tra le materie prime, arretrano le quotazioni del greggio con il Brent (-1,1%) a 92,8 dollari al barile e il WTI (-0,5%) a 91,3 dollari al barile.

Sull’obbligazionario, il rendimento del decennale italiano sale all’1,81% con il relativo spread verso il Bund tedesco a 158 punti, dopo aver superato anche i 160 punti in scia alle parole di Knot.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende più capitalizzate arretrano soprattutto Diasorin (-4,3%) e le utilities Hera (-4,3%), Snam (-3,2%) ed Enel (-3,1%), quest’ultima dopo il taglio del rating di Fitch a «BBB+» da «A-» per l’aumento della leva finanziaria. In controtendenza Intesa (+1,8%), Saipem (+1,1%) e Banco Bpm (+1%).