Iveco – Nel 2021 ricavi per 12,5 mld (+21% a/a) e utile netto di 140 mln

Iveco Group (società scorporata da gennaio 2022 da Cnh Industrial) ha chiuso il 2021 con ricavi netti delle attività industriali pari a 12,5 milioni di euro, in crescita del 21% principalmente per effetto di volumi maggiori e prezzi più alti.

Iveco Group ha registrato una solida performance nel 2021 a seguito del rimbalzo della domanda finale dei suoi prodotti rispetto alla prima fase della pandemia e della domanda di mezzi di trasporto particolarmente efficienti sul fronte dei consumi di carburante.

La catena logistico-produttiva globale ha rappresentato la sfida principale per le attività durante l’anno, con molteplici colli di bottiglia che hanno portato a un aumento dei prezzi delle materie prime, a problemi di disponibilità di sottocomponenti, in particolare di semiconduttori, e all’aumento dei costi di trasporto.

I nuovi ordini per i veicoli industriali in Europa sono in aumento dell’81% anno su anno, con i veicoli leggeri in crescita del 76%, e i veicoli medi e pesanti in aumento del 94%.

La divisione “Commercial and Specialty Vehicles” ha registrato ricavi netti in aumento del 25,1%, principalmente per effetto di maggiori volumi nei veicoli industriali e dei prezzi più alti. L’ebit adjusted è stato pari a 254 milioni, in deciso miglioramento rispetto ai -149 milioni del 2020, con un Ebit margin adjusted al 2,5%. L’aumento di 403 milioni è stato determinato da maggiori volumi e dai prezzi più alti, parzialmente compensati dall’aumento dei costi delle materie prime, maggiori costi di trasporto e da costi di rilavorazione per effetto della scarsità di componenti.

Per quanto riguarda la divisione “Powertrain” i ricavi netti sono aumentati del 17,9% per effetto di maggiori volumi. Le vendite verso clienti terzi hanno costituito il 61% delle vendite totali (67% nel2020). L’Ebit adjusted è stato pari a 208 milioni (Ebit margin adjusted pari al 5,5%) con un aumento di 13 milioni rispetto all’anno precedente, principalmente per effetto di volume e mix favorevoli nel primo semestre, compensati dall’andamento sfavorevole dei costi delle materie prime e dai maggiori costi di trasporto derivanti dalle criticità della logistica.

L’Ebit adjusted delle attività industriali è pari a 302 milioni, in netto miglioramento rispetto alla perdita di 89 milioni nel 2020).

L’utile netto adjusted è pari a 140 milioni, con risultato diluito per azione adjusted pari a 0,43 euro (perdita netta adjusted di 167 milioni nel 2020, con risultato diluito per azione adjusted pari a una perdita di 0,76 euro).

Il free cash flow delle attività industriali è negativo per 125 milioni a causa del capitale di funzionamento influenzato da scorte più elevate dovute all’interruzione della catena di approvvigionamento, mentre l’indebitamento totale verso terzi è pari a 2,7 miliardi al 31 dicembre 2021 (2,8 miliardi al 31 dicembre 2020).

La liquidità netta della attività industriali ammonta a 1,1 miliardi, una diminuzione di 0,1 miliardi dal 31 dicembre2020, mentre la liquidità totale disponibile è pari a 1,4 miliardi al 31 dicembre 2021, valore che include i crediti finanziari netti da CNH Industrial post scissione.